Alcune aziende come Canonical, Mozilla e Jolla hanno provato a immettere sul mercato dei dispositivi equipaggiati con nuovi sistemi operativi Linux-based. Una scelta ambiziosa che ha riportato l'attenzione sul Pinguino in un settore, come quello mobile, già dominato in buona parte da una piattaforma basata su Linux, Android, che però non è certo annoverabile tra le distro GNU.
In alcuni casi l'avvio è stato incoraggiante: il progetto Ubuntu Phone ha trovato dei partner con cui realizzare nuovi smartphone dopo aver fornito alla comunità le immagini di sistema per i terminali Nexus. Firefox OS ha attirato l'attenzione di alcuni produttori nei mercati emergenti e Sailfish è stato accolto dagli internauti con entusiasmo.
Il 2015 sarebbe dovuto essere l'anno delle nuove alternative Open Source sugli smartphone, ma di fatto così non è stato. Per quanto riguarda Ubuntu Phone, lo sviluppo prosegue ma l'OS non sembrerebbe decollare dal punto di vista della diffusione. Mozilla invece ha deciso di mettere da parte Firefox OS, e forse recuperarlo in seguito per l'IoT, perché il prodotto non avrebbe soddisfatto le aspettative. Sailfish sembrerebbe invece essersi perso nei meandri della Rete.
Cosa è successo ai progetti Linux-based per il mobile? L'interesse per questi ultimi non apparirebbe più quello degli esordi, complice forse la mancanza di comprensione da parte di queste aziende su cosa realmente i consumatori chiedono, a partire da un ecosistema di App quanto più completo possibile. Instanto e il semi-duopolio Android e iOS si è ulteriormente affermato con Microsoft e Windows 10 pronti a occupare le quote di mercato residue.
Una situazione che non aiuta le piccole iniziative, la comunità e le aziende che intendo realizzare un prodotto mobile Linux-based indipendente dovrebbero ragionare approfonditamente sulla fattibilità di un progetto, anche a livello commerciale, prima di portarlo avanti.
Via Bryan Lunduke