Il team di coder Nvidia ha deciso di ridistribuire i propri driver per Linux sotto licenza open source GPL/MIT. Si tratta di una decisione epocale per l'azienda americana che in questi anni si era sempre mostrata estremamente reticente nel collaborare con altri progetti open source del mondo Linux, come ad esempio Mesa o Wayland.
Con tale mossa dunque Nvidia si allinea con i suoi diretti concorrenti del mercato, Intel ed AMD, che già da diversi anni hanno deciso di abbracciare i valori del software libero. Nvidia non solo rilascerà dei kernel module dedicati ma ha confermato la sua intenzione di voler collaborare, probabilmente contribuendo allo sviluppo, con i developer dei driver open source del progetto Nouveau.
Gli utenti Linux in possesso di una scheda video Nvidia attualmente hanno due opzioni per poter sfruttare a pieno la propria configurazione hardware. Affidarsi ai driver proprietari, che però hanno delle limitazioni tecniche ed in certi casi costringono le distribuzioni ad offrire sessioni desktop unicamente con Xorg. Oppure optare per i driver open source offerti dal team Nouveau.
Questo progetto si basa sostanzialmente su un enorme lavoro di reverse engineering, ecco perché in certi contesti tali driver offrono prestazioni inferiori rispetto alla controparte proprietaria. Inoltre diversi modelli di schede video Nvidia sono dotate di un firmware proprietario che funziona unicamente con i driver sviluppati dall'azienda stessa, dunque moltissimi utenti sono di fatto obbligati ad affidarsi al blob binario distribuito da Nvidia.
Tuttavia visti i recenti eventi è plausibile che nel prossimo futuro i due driver andranno ad uniformarsi sempre di più ed è anche ipotizzabile che ad un certo punto i due team di coder decidano di unire gli sforzi e far confluire tutto il codice in un unica soluzione software.
Nvidia ha già reso pubblica la prima beta release dei nuovi driver sotto licenza GPL/MIT. Si tratta appunto di una versione sperimentale del ramo R515 che è parte del CUDA Toolkit 11.7. Oltretutto Nvidia ha formalizzato delle partnership con Canonical, Red Hat e SUSE cosi da assicurare dei processi di packaging e deployment ottimali.