In Italia i paragoni calcistici vengono sempre ben recepiti. Quello che intendo nel titolo è presto detto: mi è capitato di fare un lavoro non corrispondente alle mie caratteristiche. Un lavoro che qualcun'altro avrebbe sicuramente svolto in un modo migliore, più idoneo, più consono. C'è chi pretende di dare un nome a questa nuova mania. Job Rotation. Prendi un designer e lo metti nell'ufficio contabilità per un mese. Prendi uno sviluppatore e lo piazzi in mezzo all'ufficio marketing.
àˆ interessante notare come tante aziende abbiano tempo e risorse da perdere anche in tempo di crisi. ;-)
Io resto un convinto sostenitore del motto "ad ognuno il suo mestiere". Non si può chiedere ad un copy di mettersi a far di conto, così come Lippi non si azzarderà mai a schierare Buffon al posto di Toni.
Nel corso degli anni la scarsa comprensione dei lavori legati al nostro mondo - intendo ICT, Web e similari - ha concretamente ed esponenzialmente fatto aumentare la percentuale dei cosiddetti lavoratori ibridi. Quelli che sanno programmare un po', posizionare un po' e disegnare un po'. Io talvolta mi sento così. Un ibrido. Di tutto un po' e niente di completo, niente di specifico, niente di serio.
Ecco cosa manca in questo (e in altri) settori. La specializzazione. E, non credo di sbagliarmi, questa mancanza parte da quando muoviamo i primi passi, dalla scuola e dall'università . A meno che non intervenga un elemente chiave: l'autodidattica. La volontà di imparare.
E voi come avete imparato a fare quello che sapete fare meglio? Chi dovete ringraziare?