Quando ho letto la notizia sono rimasto perplesso, ho riletto il testo più di una volta pensando che la mia comprensione dell´inglese si fosse misteriosamente degradata all´improvviso.
Invece Google ha davvero rilasciato il suo Native Client, un plugin per diversi browser e architetture che ha l´obiettivo di portare le applicazioni Web ad un nuovo stadio di evoluzione.
Infatti, grazie a Native Client sarà possibile far eseguire al browser codice x86 nativo, sfruttando appieno le potenzialità dei personal computer odierni, con l´intento di mantenere comunque la portabilità e la sicurezza che un utente si aspetta navigando nel Web.
L´idea dunque è quella di colmare il gap prestazionale tra applicazioni Web e le più classiche applicazioni Desktop, pensando ad esempio ad applicazioni di editing grafico online, che oggi richiedono strani giochi di prestigio tra JavaScript e programmazione lato server, che ovviamente rendono la user-experience tutt´altro che gratificante.
Google ha rilasciato il tutto sotto licenza BSD, Native Client è composto da una runtime library, dai vari browser plugin e una serie di tool basati su GCC necessari alla compilazione.
I miei dubbi erano ovviamente legati all´aspetto della sicurezza di una implementazione del genere, che Google assicura di aver preso in considerazione, imponendo rigide limitazioni a come il modulo debba essere scritto, bandendo ad esempio alcune sequenze di operazioni considerate pericolose.
La diffusione di malware quindi potrebbe rappresentare un problema per il futuro di questa nuova tecnologia che se implementata correttamente potrebbe portare a nuovi e interessanti sviluppi per le Web apps, che beneficiando di alcuni moduli così scritti potrebbero davvero competere con i programmi client side, anche in settori rimasti per ora esclusi dalla migrazione verso il Web.
Pare che la decisione di rilasciare il tutto alla comunità sia stata presa anche per favorire un "security audit" più appropriato vista la delicatezza di una soluzione simile.
Più informazioni sono disponibili sulla pagina del progetto, dove oltre una buona documentazione sull´implementazione è disponibile anche una demo di Quake, fa un certo effetto giocarci tramite Firefox.