In poco tempo è arrivato a essere incluso nel 2% dei progetti più importanti in ambito open source di sempre. Oltre ottocento fork su GitHub, più di cinquemila follower, trecento e rotti volontari che ne mantengono il codice inserendo sempre nuove soluzioni. Diaspora è veramente un progetto open source dall´attività invidiabile, e da poco il tutto è stato trasformato in una chiave più ampia, passando a essere la Diaspora Foundation.
La home page spiega proprio questo: cos´è Diaspora, non tanto a livello di funzioni ma affrontando il tema direttamente alla radice, al livello più profondo, quello comunitario; qualcosa che è più ampio della comune definizione di social network, e che non solo è pieno di feature, ma funziona. Si è d´altronde visto come Google+ abbia attinto a piene mani da Diaspora, e ciò non può essere che un bene: ancora una volta da un progetto open source non rilevante come userbase ma fondamentale come codebase è nato qualcosa che ha portato a un profondo spirito di cambiamento e innovazione anche da parte di giganti come Google.
In preparazione al primo rilascio stabile del codice quindi, si guarda al salto finale rendendo disponbiile un sito con una documentazione esauriente per quanto riguarda l´installazione di un proprio hub (caratteristica vincente di Diaspora, questa), e le API con cui realizzare applicazioni esterne. Nonostante il benvenuto un po´ poco caloroso quindi, comunque Diaspora merita considerazione per quanto ha fatto: innovare dal basso e porre la questione della privacy e della proprietà del dato online sotto una nuova luce.