In un suo recente articolo Deane Barker, Business Development Director presso Blend Interactive, ha voluto citare un intervento pubblicato qualche giorno fa sul New York Times nel quale è stato sottolineato come, diversamente dalle pagine Web, le mobile Apps non prevedano link, siano prive di un Internet Address e strutturalmente meno adatte alla condivisione dei contenuti.
Tali osservazioni potrebbero essere ricondotte, nel dettaglio, ad un punto di vista più tecnico che riguarda le competenze degli sviluppatori in tema di gestione dei protocolli per la trasmissione di informazioni; nello specifico, è possibile che le nuove impostazioni relative alla restituzione e alla visualizzazione dei dati nell'ecosistema mobile portino ad ignorare l'importanza delle tematiche legate ad HTTP?
E' quindi possibile lavorare in un contesto come quello della produzione di applicazioni mobili ignorando concetti come l'URN (Uniform Resource Name), l'identificatore globale associato ad una specifica risorsa, l'URL (Uniform Resource Locator), che localizza quest'ultima rendendola disponibile per il client, o di codici di stato HTTP per la definizione dell'esito di una richiesta?
Un discorso simile potrebbe essere fatto relativamente all'adozione dei metodi (GET, POST, PUT..) utilizzati per l'invio dei parametri e all'impiego di questi ultimi nelle URL per il passaggio di dati; sostanzialmente non si tratterebbe soltanto di preservare una parte rilevante della storia del Web, ma di continuare a considerare HTTP come una componente rilevante del proprio bagaglio di competenze, evitando un panorama in cui:
..lot of web developers today are completely ignorant of the protocol that is the basis for their job..
Ciò anche in considerazione di uno stadio di sviluppo che, al di là degli sforzi fatti per la sua standardizzazione, vede HTTP/2 ancora allo stato di proposta, un'evoluzione del protocollo per molti versi basata su SPDY e che prevede soprattutto modifiche low-level (negoziazione, latenza, compressione..) lasciando per molti versi immutate le specifiche attuali in modo da soddisfare le esigenze legate alla retrocompatibilità.
Via Gadgetopia