Facendo eco all´uscita di un dirigente Microsoft riportata da oneOpenSource qualche giorno fa, secondo la quale Google Android nasconde costi non nulli nella sua adozione da parte dei produttori di smartphone, un altro dirigente della medesima società fa sapere che, secondo un recente studio, Windows HPC Server risulta meno costoso di un Linux-based HPC system su un periodo di cinque anni.
A quanto pare l´approfondito studio, sponsorizzato dalla stessa Microsoft, arriva alla tesi secondo la quale Windows HPC Server abbia un costo negativo: posto che i sistemi Linux non hanno costo, ciò che ha prezzo minore di zero deve essere per forza negativo.
La matematica non è un´opinione: di questo passo, tra qualche mese probabilmente Microsoft farà intendere che utilizzando i suoi sistemi si diventa ricchi (e magari si risparmia tanto di quel tempo da ringiovanire un po´).
Sede opportuna per la rivelazione è stata la conferenza High Performance Computing Financial Markets, tenutasi a New York questo lunedì, in cui Microsoft ha appunto presentato la sua ultima fatica nell´ambito supercomputing, Windows HPC Server 2008 R2, col quale, parole di Joel Sider, senior product manager per il Windows Server Solutions Group, in quel di Redmond si intende rendere più semplice l´uso dei (super)computer per scienziati e ingegneri (i quali magari non lo vogliono "semplice" ma funzionante, duttile, incrollabile e veloce).
Che dire, forse quell´un percento dei sistemi Windows utilizzati sui top 500 supercomputer mondiali, a Microsoft produce qualche effetto onirico di troppo, effetto che produce i sogni di cui nell´immagine di apertura.