Sono anni che Microsoft ha ormai abbracciato la community open source, puntando su modelli di business basati più sull'offerta di servizi Cloud che sulla vendita delle licenze software. Queste ultime rimangano un'importante fonte di guadagno per l'azienda statunitense, soprattutto perché alla vendita di licenze è spesso legato un contratto di assistenza, ma l'atteggiamento di Redmond verso il software libero è oggi radicalmente mutato.
Microsoft non ha sviluppato soltanto progetti sotto licenza permissiva, come Visual Studio Code, ma ha puntato anche al supporto di Linux da shell grazie a WSL. L'azienda fa poi parte della Linux Foundation e, in questi giorni, ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti entrando a far parte dell'Open Invention Network.
L'Open Invention Network è un consorzio di aziende che acquista brevetti e li rilicenzia gratuitamente a enti che, a loro volta, si impegnano a non esercitare i propri brevetti contro sistemi e applicazioni Linux e soluzioni analoghe. Con il suo ingresso all'interno di questo consorzio Microsoft ha reso open source ben 60.000 dei suoi brevetti software, di fatto la compagnia si è resa "garante" degli interessi delle distribuzioni Linux e dell'intera comunità di sviluppatori e di aziende che investono sui progetti con licenza libera e aperta.
Sino a qualche anno fa la stessa Microsoft, tentando di entrate a gamba tesa nel settore degli OS mobile, era stata accusata di costringere i produttori partner a pagare delle royalties sui prodotti commercializzati. Con l'ingresso nell'Open Invention Network l'azienda capitanata da Satya Nadella ha deciso di eliminare qualsiasi ambiguità permettendo l'uso dei propri brevetti gratuitamente a tutti.
Si tratta di un cambio di rotta radicale che porta Redmond al pari di Google, Red Hat e Canonical. Erich Andersen, Corporate Vice Presidente e Deputy General Counsel di Microsoft, ha commentato l'evento dichiarando:
"Non è un segreto che ci sia stato attrito nel passato tra Microsoft e la comunità open source sulla questione dei brevetti. Ci auguriamo che questo annuncio sia visto come il prossimo passo logico per un'azienda che ascolta i clienti e gli sviluppatori ed è fermamente impegnata su Linux e altri programmi open source."
"L'adesione a OIN riflette la nuova politica sui brevetti di Microsoft. Abbiamo iniziato questo viaggio più di due anni fa con programmi come Azure IP Advantage. E successivamente raddoppiando i nostri sforzi quando ci siamo schierati con Red Hat e altri per applicare i principi della di GPL v3 al codice licenziato sotto GPL v2, senza contare la nostra recente adesione alla rete LOT, un'organizzazione dedicata ad affrontare gli abusi sui brevetti."
Dalle parole di Erich Andersen si può quindi comprendere al meglio la nuova politica di Microsoft. L'azienda di Redmond infatti ha compreso in tempo l'evoluzione del mercato, che non può più basarsi sul predominio dei brevetti software di alcune compagnie, riuscendo ad evolvere verso nuovi modelli di impresa.
Via Microsoft