Dopo l´ultima sparata di Steve Ballmer, CEO di Microsoft, sul sistema operativo Android, ci si poteva aspettare un po´ di silenzio per qualche settimana. Invece da Redmond continuano a stupirci: Horacio Gutierrez, in un´intervista con il San Francisco Chronicle, difendendo l´azienda in merito alla grande guerra dei brevetti in atto, ha rilasciato delle dichiarazioni, a loro modo, interessanti.
Attaccando Google infatti, Gutierrez ha sparato a zero su Android, dicendo in pratica che è merito di Microsoft se gli attuali smartphone dotati del sistema operativo di Mountain View hanno la connotazione tipica di "ultra mobile PC" che li contraddistingue, e non solo. Un discorso senza dubbio fazioso, quello dell´avvocato, che mette in luce come Microsoft stia reagendo molto male al momento di crisi che sta attraversando nel campo della portabilità (tablet e smartphone).
Di seguito le parole del capo del consiglio sulla proprietà intellettuale di Microsoft:
"Questi dispositivi sono cambiati, dall´avere un sistema rudimentale per telefoni, all´esere dei computer pienamente dotati, con un sistema operativo sofisticato, moderno. Nel fare ciò, si sono poggiati pesantemente sulle spalle di compagnie come Microsoft che hanno investito miliardi di dollari per questo."
Non contento poi, Gutierrez ha tenuto a ribadire la sua posizione sui brevetti software e sulla proprietà intellettuale. Un discorso un po´ da squalo, il suo, ed in ogni caso molto singolare:
Molte cose che precedentemente erano implementate via hardware [...] adesso sono implementate in maniera software. Quindi la questione di quale software sia brevettabile è, in un certo senso, come chiedere quale parte dell´innovazione tecnologica che sta avvenendo oggi debba ricevere la protezione del brevetto. Non è l´idea o il prodotto finale a dover essere brevettato; è la maniera particolare in cui il prodotto viene consegnato. Quindi due modi differenti di arrivare allo stesso fine sarebbero indipendentemente brevettabili.
Riportando questo discorso un po´ criptico concludiamo, e vi lasciamo il compito di emettere un vostro giudizio.