Meta ha recentemente annunciato che continuerà a utilizzare il fact-checker al di fuori degli Stati Uniti, ma solo per il momento. Com’è ormai noto, l’azienda di Menlo Park ha infatti intenzione di interrompere presto tale pratica in patria. Il responsabile del business globale di Meta, Nicola Mendelsohn, ha affermato in un'intervista a Bloomberg che l'azienda osserverà come si sviluppa il nuovo approccio negli Stati Uniti prima di considerare cambiamenti simili in altri paesi, specialmente in quelli in cui sono previste normative più severe sulla disinformazione, come nell'Unione Europea. Mendelsohn ha aggiunto: "vedremo come andrà nel corso dell'anno. Quindi, per il momento, non cambia nulla nel resto del mondo, stiamo ancora lavorando con quei fact-checker in giro per il mondo".
Meta: utenti useranno Community Notes per le loro segnalazioni
Due settimane fa, Meta ha apportato un cambiamento piuttosto radicale al suo approccio per frenare la disinformazione introducendo le Community Notes in stile X. Mark Zuckerburg ha pubblicato un video in cui affermava che gli utenti saranno in grado di discutere liberamente di questioni come l'immigrazione e il genere senza essere censurati dall'azienda. Il CEO di Meta ha poi aggiunto che c'erano molti problemi con l'attuale sistema di fact-checking. Secondo Zuckerberg, la società aveva commesso "troppi errori" e portato a una censura ingiusta degli utenti. Sebbene la funzionalità Community Notes di Meta sia sicuramente ispirata a quella di X, non funziona allo stesso modo. Community Notes funzionerà sui post organici creati dagli utenti. Tuttavia, a differenza di X, non si applicherà alle pubblicità a pagamento. Quindi, quando un'azienda pubblica annunci che le persone trovano fuorvianti, gli utenti non saranno in grado di utilizzare Community Notes per segnalarlo.
Meta afferma ancora che continuerà a perfezionare la funzionalità Community Notes per tutto il 2025, prendendo in considerazione il feedback degli utenti e testandone l'efficacia complessiva sulle piattaforme. Com’è prevedibile, la funzionalità verrà applicata a tutti i social dell’azienda, ovvero Facebook, Instagram e Threads.