A quanto pare anche Mark Shuttleworth quando vuole sa mostrare un lato di sé attento alla open innovation e a processi di business che non siano direttamente connessi con il fatturato di Canonical. Proprio in queste ore infatti ha pubblicato un interessante post dove chiama a gran voce la “caduta” di ACPI, favorendo nel suo discorso un contributo più ampio allo sviluppo upstream del kernel Linux.
ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) è il layer che consente attraverso interfacce comuni l’amministrazione energetica della scheda madre. Shuttleworth lo contestualizza ai nostri tempi in termini piuttosto duri.
Permettere ACPI sulle nostre macchine di prossima generazione è permettere l’installazione di un cavallo di Troia di proporzioni monumentali nei nostri salotti e nei nostri data center. Sono stato a Troia. Non c’è rimasto molto.
Notevole. Chissà come Canonical effettivamente ha intenzione di affrontare i continui attacchi all’ecosistema open source da parte di privati con altri scopi. Non ci resta che attendere che seguano fatti a queste belle parole.