Dopo quattro versioni beta, IBM ,ha rilasciato il suo Lotus Symphony 1.0 la suite per ufficio basata su OpenOffice. I cambiamenti sembrano abbastanza radicali, almeno a una prima occhiata: interfaccia ridisegnata, documenti aperti in tab e tre sole applicazioni: testi, fogli di calcolo e presentazioni.
IBM ha lavorato parecchio per migliorare i filtri di importazione ed esportazione verso i formati Microsoft e verso i file della Lotus SmartSuite. Scaricabile gratuitamente e installabile a colpi di click sia in Linux che in Windows (la versione Mac non c´è), Lotus Symphony funziona tutto su Java (la Java Virtual Machine è fornita insieme al pacchetto di installazione) e proprio per questo presenta lunghi tempi di avvio. Una volta caricato l´interfaccia è reattiva e ci si dimentica di utilizzare un software Java (esattamente come avviene usando Eclipse). Ma non è tutto.
L´interpretazione da parte di IBM non si ferma solo alle funzioni, ma anche alla filosofia: infatti Lotus Symphony non è open source. È distribuito gratuitamente e l´utente può anche fare delle copie per sé o per amici e conoscenti (non può metterlo online, però).
Il tutto permesso dalla licenza di OpenOffice, la LGPLv3, che lascia la possibilità di "chiudere" il codice sorgente all´interno di un altro progetto. È vietato anche il "reverse engineering".
Bisogna ora stare a vedere se la collaborazione che IBM porta avanti con OpenOffice fornirà i miglioramenti di Symphony anche alla piattaforma originale. Dubbiosi?