Immaginate di vivere in un piccolo paesino. Immaginate di non poter parlare di iPod e Google Earth perchè vi si guarda con occhi straniti. Immaginate di non avere l'ADSL, ma immaginate che un giorno si presenta una azienda pronta a montare un po' di antennine sui tetti per promettere un apostolico wireless a disposizione di tutti.
Ok, vivo nel paesino in esame e non parlo mai di iPod e Google Earth nel bar del paese. Non ho neppure l'ADSL ma la stanno per portare. Quello che stranisce è il fatto che sui giornali per promuovere la cosa siano due i punti forti delle varie descrizioni: 1) arriva la videosorveglianza (non piuttosto il VoIP o la banda larga) e 2) la connessione avrà il cosiddetto "blocco etico": niente porno, niente P2P.
Leggo sulla brochure: Il servizio si rivolge alle scuole, ai giovani, alle famiglie, alle biblioteche, alle associazioni, a tutti coloro che vogliono proteggere l'uso della rete da pornografia, violenza, pedofilia, dal gioco d'azzardo e da tutte le azioni illegali che possono essere svolte online. Anche il download di programmi e musica senza licenza. La mia reazione è stata una immediata sequela di punti interrogativi: come fanno a filtrare la navigazione con tanta sicurezza? Con quali parametri potranno filtrare i filmati scaricati o i siti visionati se non stilando una serie di indirizzi "pericolosi"? Qual'è la linea di confine oltre la quale scatta il blocco "etico"? Perchè si assumono loro l'onere di filtrare la navigazione quando il filtro potrebbe essere posto a monte (chi regola il World Wide Web) o a valle (nel pc degli utenti)? In un'altra sezione si legge inoltre: [...] garantire alle famiglie internet etico con il giusto filtro rispetto a virus e pericoli del web [...]: dunque filtreranno anche la posta? Ci sarà un firewall integrato nella rete wireless? Posso buttare via il mio antivirus o devo abituarmi a pagarne due, uno sul desktop e l'altro attraverso l'abbonamento mensile al provider?
La sensazione è che il "blocco etico" sia in realtà un blocco "morale". La sensazione è che si voglia paradossalmente vincolare la navigazione e vendere tale vincolo come un pregio, un valore aggiunto. Notare: vendere un vincolo significa far pagare di più una cosa che vale di meno. Ma l'etica del web non dovrebbe forse ispirarsi alla Net Neutrality piuttosto che a vaghi ed improbabili filtri ispirati ad una vaga ed improbabile definizione di "morale"?
Non parlo dell'iPod e non parlo di Google Earth. Ma come posso spiegare nel bar del paese quanto detto in un post simile senza essere accusato di essere un pirata pervertito? In un paesino non preparato, l'arrivo dell'ADSL può in certi casi costituire non un avanzare al terzo millennio, ma un tornare agli anni '50...