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Linux Magazine ci fa capire i reali vantaggi di Btrfs

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Qualche tempo fa proprio su questo blog si era parlato delle considerazioni espresse da Linus Torvalds in merito ai filesystem Btrfs e ZFS. In quell´occasione ci si era per lo più soffermati sulle valutazioni di Linus e su una panoramica delle principali caratteristiche di Btrfs e ZFS. A distanza di due mesi, e dopo il rilascio del Kernel Linux 2.6.29 che vede presente la versione "sperimentale" di Btrfs, arrivano da Linux Magazine delle prime valutazioni abbastanza interessanti.

L´articolo pubblicato dal Magazine online si sviluppa su tre aspetti fondamentali. Vengono valutate le differenze tra ZFS e Btrfs. Vengono analizzate in dettaglio le principali caratteristiche e funzionalità di Btrfs. Infine, viene eseguito il benchmark iozone, e vengono confrontati i risultati con quelli ottenuti sui filesystem ext3 ed ext4.

All´indomani dell´acquisto di SUN da parte da Oracle sono in molti a chiedersi se Oracle ha intenzione di "iniettare" codice Open Solaris nel Kernel Linux. In particolare non pochi sono gli analisti che vedrebbero fattibile una implementazione di ZFS direttamente nel Kernel Linux. Stando, però, alla tabella comparativa tra Btrfs e ZFS costruita da Linux Magazine, e a quella pubblicata dallo sviluppatore OSUnix di nome Codestrom, si evince che Linux non ha affatto bisogno di ZFS. Una inclusione di ZFS nel Kernel Linux sarebbe motivata più da necessità di marketing e commerciali che da reali bisogni tecnici.

In effetti Btrfs è un filesystem ricco di funzionalità e, stando anche al numero emergente estensioni che si stanno sviluppando, diverrà probabilmente lo standard de facto in ambito aziendale, service provider e data warehouse. Volendo citare le principali funzionalità bisogna parlare di: copy on write, dynamic inode allocation, writable snapshots, snapshots di snapshots, checksums di dati e metadati, compressione, gestione integrata di dispositivi multipli e del RAID, online filesystem check e deframmentazione, incremental backup, file system mirroring. Oltre a questi ci sono poi da ricordare i vantaggi sulle dimensioni dei file e dei volumi, che possono raggiungere entrambi un valore massimo pari a 16 ExaByte.

Certamente, però, uno degli aspetti che si valuta nell´usare un filesystem non sono solo le funzionalità presenti sulla carta, ma anche l´impatto che l´inclusione di queste può avere sull´implementazione, e sulle prestazioni.

Per sfatare ogni dubbio e far capire che Btrfs introduce effettivamente dei vantaggi Linux Magazine ha confrontato le prestazioni tra ext3, ext4, e Btrfs. Purtroppo un confronto diretto tra ZFS e Btrfs non è proprio fattibile, in quanto cambia l´intero Kernel, e quindi non solo la parte del Virtual FileSystem, ma anche tutto il sistema al contorno. Confrontando le prestazioni in lettura e scrittura tra ext3, ext4, e Btrfs emerge che quest´ultimo è senza dubbio più veloce in tutti i normali casi d´uso.

Sembra quindi che Btrfs abbia tutti i numeri per sfondare. Nei prossimi mesi si capirà se effettivamente questo filesystem verrà utilizzato in prodotti commerciali e situazioni reali di utilizzo. In alternativa, sebbene non proprio direttamente confrontabili, ci sono sempre gli altri filesystem emergenti: ext4, nilfs2, squashfs.

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