Linux e Facebook, due nomi che non hanno certo bisogno di presentazioni: il primo, un progetto ormai ventennale e diffusissimo in ambito client, server ed embedded. Il secondo, il social network per eccellenza, il più conosciuto ed utilizzato dal popolo della Rete.
Ma possono due idee, due prodotti di successo così diversi avere dei fondamentali punti in comune? La risposta è sì, e a dirlo è Jim Zemlin, direttore esecutivo della Linux Foundation.
Nell´articolo cita la lettera scritta da Mark Zuckerberg per i suoi investitori, che si apre così:
Facebook non è stato creato inizialmente per essere un´azienda. È nato per compiere una missione sociale - rendere il mondo più aperto e connesso.
La stessa idea, afferma Zemlin, alla base di Linux, venti anni fa:
Linus Torvalds ha avuto un´idea simile 20 anni fa quando ha iniziato Linux come la via per lo sviluppo collettivo di software. Linus ha dato il via al suo progetto "solo per divertimento" e ha più volte dichiarato che la sua motivazione dietro Linux è risolvere problemi interessanti con il codice.
Ma le motivazioni non si fermano certo qui: entrambi hanno nel cuore la condivisione e la cultura hacker, nell´accezione corretta del termine:
Le persone che condividono di più - anche se solo con gli amici più stretti o i familiari - creano una cultura più aperta che porta ad una migliore comprensione delle vite e delle prospettive altrui.
La cultura hacker è estremamente aperta e meritocratica. Gli hacker credono che l´idea migliore e la sua implementazione dovrebbero vincere sempre [...] gli hacker credono che qualcosa può sempre migliorare, e che nulla è mai completo.
È ovvio che Facebook non sia esclusivamente spinto dall´etica hacker - le politiche poco chiare in passato sulla privacy degli utenti potrebbero essere un esempio - ma l´appoggio fornito dalle tecnologie open source gli ha certamente permesso di portarsi più avanti dei suoi concorrenti, grazie ad una scelta rivelatasi anche coraggiosa. Che ne pensate?