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Linux 2.6.30-rc1 aggiunge il supporto a due nuovi filesystem

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Con la sua consuenta mail di rilascio Linus Torvalds ha comunicato la disponibilità del Kernel Linux 2.6.30-rc1.

La mail di rilascio è abbastanza "scarna". Si attendevano novità in merito al supporto del Kernel Mode Setting per le schede nVidia e ATI, oppure un miglioramento sostanziale del Graphics Execution Manager. Al contrario le novità arrivano su tutt´altro fronte. Dopo l´introduzione del filesystem Btrfs, effettuata col rilascio 2.6.29, ora sono stati aggiunti due nuovi filesystem: NILFS2 e EXOFS.

A detta dello stesso Linus Torvalds si tratta di un ulteriore passo in un settore del Kernel Linux che riserverà per il futuro ancora molte sorprese.

NILFS2 è un log-structured file system (LFS) con funzionalità di snapshotting, e recovery. Questo filesystem crea nel tempo dei checkpoint ad ogni operazione di scrittura, oppure periodicamente se non c´è attività. L´utente tramite degli appositi tool (nifs-tools) può "trasformare uno o più checkpoint in snapshot", ovvero in "istantanee" del filesystem da usare per ispezioni future.

Le snapshot possono poi essere montate come un normale filesystem consentendo di accedere ad una specifica "versione temporale". Trattandosi di un fileystem moderno esso è ovviamente a 64-bit, e questo sia nella gestione delle strutture dati che in quelle dei timestamp (ndr quest´ultima feature evita il "problema dell´anno 2038").

Il secondo filesystem introdotto è EXOFS, ed è questa sia una novità che una "rivoluzione". EXOFS non è proprio un filesystem di tipo tradizionale in quanto, anziché creare una astrazione dei dati basata su un array lineare di elementi (settori e inode), esso implementa il concetto di "Contenitore di Oggetti". Rifacendosi allo standard Object Storage Device (OSD), utilizzato tipicamente coi sistemi SCSI, questo nuovo filesystem consente la gestione di oggetti, ciascuno avente un OID (Object Identifier), degli Attributi, dei Metadati, e la parte dati vera e propria.

Gli oggetti possono essere raggruppati per criteri a formare le "collezioni" e "partizioni" (es. tutti gli oggetti contenenti MP3). Il mapping tra "visione ad albero", a cui siamo oggi abituati, e quella ad oggetti avviene all´interno di un opportuno layer di EXOFS. Le applicazioni accedono direttamente agli oggetti tramite i loro OID. Inoltre gli Oggetti (e le collezioni) possono essere spostati all´interno di una rete di computer in maniera sicura e auto-contenuta.

Ad oggi il supporto OSD di EXOFS necessita anche del pacchetto open source open-osd che implementa quello che è chiamato un OSD-Initiator. Si tratta di una sorta di oggetto iniziale (root-object) da popolare con gli oggetti veri e propri del filesystem.

Per chi vuole approfondire i concetti alla base di Object Storage Devices, e quindi di EXOFS, si consiglia la lettura di questo interessante articolo prodotto dalla SUN.

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