Alla soglia dei ventun anni di Linux, il kernel open source ed il suo creatore potrebbero essere insigniti di un ambito premio: è notizia di alcuni giorni fa la candidatura di Linus Torvalds per il Millenium Technology Prize, la controparte dei Premi Nobel per la tecnologia istituito dalla fondazione Technology Academy Finland a partire dal 2002 e assegnato ogni due anni. Si legge dall´annuncio:
In riconoscimento alla sua creazione di un kernel open source [...] l´obiettivo di Linus Torvalds ha avuto un grande impatto sullo sviluppo condiviso del software, la rete e l´apertura del web, rendendolo accessibile a milioni, se non miliardi.
Per l´occasione, TechCrunch ha pubblicato un´intervista al papà di Linux in cui si parla ovviamente di kernel e del suo sviluppo, distribuzioni e tanto altro ancora, e della quale vi riportiamo alcuni passaggi.
Tra le domande poste dal suo interlocutore, Torvalds dimostra il suo interesse verso le distribuzioni, e afferma che "hanno avuto un ruolo fondamentale per il successo di Linux":
Io *adoro* le distribuzioni, perché fanno tutte le cose a cui non sono interessato, sono state dall´inizio un grosso supporto per il kernel, ed organizzano tutto il lavoro al quale molti addetti ai lavori (me compreso) non sono interessati: facilità d´uso, internazionalizzazione, un buon packaging, ovvero creare una buona "esperienza".
Ci sono però dei rovesci della medaglia, e si torna a parlare dei suoi precedenti interventi su OpenSUSE e GNOME 3:
[...] proprio perché sono così importanti, mi sento frustrato quando mi trovo a che fare con delle cose che percepisco come passo indietro. La sfuriata contro SuSE era a proposito di chiedere a un utente non esperto una password che un utente normale non ha bisogno di sapere.
E ancora:
Quel tipo di approccio minimalistico non è un passo in avanti, si tratta di esperti in interfacce utente che dicono "lo sappiamo", anche se rende le cose più difficili. Quel tipo di "cose che una volta erano semplici, ora sono difficili o impossibili" mi irritano.
C´è spazio anche per Apple e il rapporto con il suo MacBook Air, che usa quotidianamente per lavoro. Lo stesso Torvalds si chiede perplesso perché dopo tanti anni, nessun altro vendor sia riuscito a creare un prodotto simile:
Non sono un fan di Apple, perché credo che abbiano fatto delle cose non corrette, ma devo dare atto che non solo hanno dei bravi designer, ma hanno il fegato per andare avanti sulla propria strada. Jobs ha ovviamente avuto molto a che fare con tutto questo.
E infine, non manca occasione anche per lodare Raspberry Pi:
Adoro il concetto di Raspberry Pi, ad esempio. È rivoluzionario in una diversa direzione - forse non ha il miglior fattore forma, ma prende vantaggio da come la tecnologia si fa più economica per far scendere i prezzi fino al punto in cui diventino davvero alla portata di tutti. Certo, è un po´ limitato, ma è piuttosto incredibile quanto si possa fare con 35 dollari.
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