Che GNOME 3 non avesse riscosso tanto successo tra gli utenti Linux, lo si è visto già dalle prime release di, almeno nelle promesse, un rivoluzionario ambiente desktop; anche Linus Torvalds si era espresso in maniera colorita sull´argomento, e alcuni giorni fa sul suo account Google+ è tornato a parlare di GNOME 3:
Mi sono arreso, e ho aggiornato la mia vecchia Fedora 14 [...] ma con F17 viene fornito GNOME 3. E sapevo che avrei avuto problemi, ma sapevo anche che le cavolate peggiori potevano essere risolte con le estensioni.
Ma così non sembra essere stato, tanto che il papà di Linux non risparmia critiche anche alle estensioni per GNOME Shell. Il problema fondamentale sta, e continua ad essere, nell´esperienza utente e nella mancanza di strumenti per modificare le impostazioni di base, sostituiti da "hack" non ufficiali.
Devo dire, ero abituato a pensare che l´approccio "http://extensions.gnome.org/" per rimediare alle mancanze in GNOME 3 fosse davvero interessante. Era qualcosa come "Ahh, adesso posso risolvere il problema che avevo".
Ma viene fuori essere una grande scocciatura, quando fondamentalmente diventa un modo davvero magico per personalizzare il desktop, che si rompe casualmente e non ha un sistema sicuro per farlo tra più macchine.
E a chi tra i commenti gli suggerisce una qualche alternativa (come nel caso, le scorciatoie da tastiera), Torvalds risponde a ragione così:
Certo, se usi molto la tastiera, allora GNOME 3 è un grande miglioramento. Ma dannazione, se sei come me, e tu scrivi usando la tastiera, e poi usi il mouse per altre operazioni, GNOME 3 non sta affatto facendo la cosa giusta. E ciò che mi irrita di più è come i fanboy (e ancora di più, gli sviluppatori), sembrano non riconoscere che persone diverse hanno gusti diversi. Il discorso del "lo sappiamo meglio" è una malattia.