L'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l’ente internazionale che si occupa dell’assegnazione degli indirizzi IP e della gestione del sistema dei nomi a dominio di primo livello (Top-Level Domain), ha rinnovato il Registry Agreement con il Public Interest Registry inerente i domini .org.
Tale accordo è stato molto discusso e criticato negli scorsi mesi. L’ente ha infatti rimosso la clausola di price cap che assicura la stabilità dei prezzi per questo particolare tipo di suffissi.
Il vecchio Registry Agreement è scaduto il 30 giugno e in questi ultimi mesi l’ICANN si è interfacciato con il Public Internet Registry e con le aziende del settore in modo da sondare il terreno prima dell’introduzione di tale modifica.
Diversi esperti del settore, anche tramite il sondaggio aperto dalla stessa ICANN, si erano espressi contro la rimozione del price cap, tuttavia l'ICANN ha deciso di proseguire sulla sua strada.
Per l'ente il termine del price cap non rappresenta di fatto un reale problema per le aziende dato che che oggi esistono numerose alternative a basso costo.
Alcuni mesi fa Namecheap, nota azienda di Web hosting e registrar di domini accreditata dall’ICANN, pubblicò un comunicato stampa dove criticava apertamente la rimozione di questa clausola.
A suo parere infatti la fine del price cap porterà ad un aumento esponenziale del costo dei .org, dunque solo le aziende più strutturate potranno di permettersi l’acquisto o il rinnovo di nomi a dominio associati a queste estensioni.
Il Public Interest Registry ha cercato di calmare gli animi annunciando tramite il proprio sito Web ufficiale di non avere alcuna intenzione di aumentare i prezzi dei domini .org nel breve periodo. Inoltre, se in futuro ci sarà la necessità di un incremento questo verrà comunicato con largo anticipo al pubblico.
Via ICANN