LibreOffice, il progetto lanciato dalla Document Foundation, con l´intento di svincolare OpenOffice dalle mani di Oracle, ha ricevuto consensi quasi unanimi dai big del settore, quali Google, Novell, Red Hat, Canonical e (chiaramente) Free Software Foundation, mentre IBM ha tenuto, sin dall´inizio, un atteggiamento distaccato.
La risposta ufficiale di Oracle, invece, risulta tuttora latitante, ma, stando a quanto riportato da Computerworld, una email definirebbe senza dubbio le intenzioni di Oracle:
Con più di cento milioni di utenti, crediamo che OpenOffice sia [la suite da ufficio] più avanzata, ed esortiamo la comunità a contribuire attraverso www.openoffice.org.
Per ciò che concerne la Document Foundation, invece, si leggerebbe:
Se la Document Foundation può aiutare a migliorare OpenOffice stesso e l´Open Document Format, le facciamo i migliori auguri.
Tirando le somme, quindi, si evince che LibreOffice risulta ora a tutti gli effetti un fork e Oracle non ha la più minima intenzione di dialogare con la Document Foundation. E, realisticamente, con nessuno.