Il team di developer della The Document Foundation ha comunicato alla propria community di utenti ed appassionati, tramite un articolo pubblicato sul blog ufficiale della fondazione, il rilascio di LibreOffice 7.4.1. Questa prima point release di tale suite d'ufficio open source implementa una vasta serie di bugfix realizzati per sistemare alcune imperfezioni nel codice riscontrate dai mantainer del progetto. Inoltre sono presenti delle patch dedicate ad un bacino di vulnerabilità di sicurezza, anche di grave entità. Dunque questa edizione va ovviamente a migliorare la stabilità dei vari applicativi integrati nella suite e di riflesso la user experience complessiva.
LibreOffice 7.4.1 arriva dopo appena tre settimana dal rilascio dell'ultima major release, LibreOffice 7.4, e dunque porta con se anche un rinnovato supporto al formato di file Microsoft Office, la diffusissima suite d'ufficio realizzata dal team di ingegneri software Microsoft che tutt'oggi rappresenta uno standard per quasi tutte le aziende e per la Pubblica Amministrazione. Per LibreOffice è quindi essenziale garantire una gestione di prima classe dei documenti redatti con questa serie di programmi concorrenti.
Attualmente il supporto ai file DOCX, XLSX e PPTX, usati appunto da Microsoft Office, è già di ottimo livello. Anche per questo motivo i programmatori del progetto consigliano caldamente agli utenti di aggiornare la propria installazione il prima possibile cosi da beneficiare delle più recenti patch e poter lavorare senza problemi con tale tipologia di documenti e fogli di calcolo.
Ovviamente la fondazione ci tiene sempre a precisare che questo tipo di file si basa su standard ormai obsoleti resi artificialmente difficili da implementare dagli stessi ideatori. Dunque un supporto completo al 100% difficilmente potrà mai essere raggiunto senza il supporto diretto di Microsoft.
Gli installer di LibreOffice 7.4.1 sono già disponibili per il download sul sito ufficiale. I sistemi operativi supportati sono: Linux, Windows e MacOS. Gli utenti delle distribuzioni possono affidarsi ai pacchetti precompilati .DEB, per Debian e derivate, o RPM, per Fedora e Red Hat Enterprise Linux.