Anche se qui nel Bel Paese siamo ancora in attesa di poter acquistare le macchine Dell equipaggiate con Ubuntu, l´azienda texana sembra essere particolarmente soddisfatta dei risultati di vendita ottenuti. Risultati che, però, sono considerati materiale riservato, non tanto per una questione di segretezza, ma perché per il mercato non rappresenterebbero dei numeri significativi.
Inutile negare che la percentuale di Linux-on-Dell è trascurabile rispetto alla controparte con Windows e Dell, almeno per ora, non sembra intenzionata a cambiare la situazione. Basti pensare che l´iniziativa non è pubblicizzata nei canali ufficiali (neanche sulla home page di Dell!), ma è portata a conoscenza degli appassionati di software libero tramite forum e blog volenterosi come quello che state leggendo.
E infatti Dell non nega che le sue Linux box siano indirizzate proprio agli appassionati del sistema, una posizione che potrebbe quasi essere vista come una negazione dell´effettiva validità commerciale dell´offerta. A pensarci bene economicamente non sembra convenire così tanto: un computer con Windows costa solo 50? in più dell´alternativa libera (centesimo più, centesimo meno) e spesso gli sconti offerti da Dell non sono applicati ai computer Ubuntu, facendo così in modo che le macchine Windows risultino addirittura più economiche.
Questo non fa che dare ragione a Dell: i numeri sulle vendite di notebook e desktop con Ubuntu non sono significativi. Là fuori, anche in Italia (Michael Dell, ci senti?), gli utenti che usano i computer Dell per farci girare la propria distribuzione preferita sono molti di più dei numeri ufficiali.