Dopo circa un anno dalla richiesta inviata al Joint Technical Commitee, le Web Accessibility Content Guidelines 2.0, cioè le linee guida per l'accessibilità dei contenuti sul Web del W3C, hanno recentemente ottenuto la conversione nello standard ISO/IEC 40500:2012; un riconoscimento che a parere di Jeff Jaffe, CEO del World Wide Web Consortium, dovrebbe favorire
una adozione armonizzata delle WCAG 2.0 a livello internazionale da parte di governi, imprese e dalla più ampia comunità Web
La trasformazione in standard non ha naturalmente un'influenza diretta sulle proprietà delle specifiche, questo perché l'ISO/IEC 40500 è identico al WCAG 2.0 redatto dalla WAI (W3C Web Accessibility Initiative); si tratta invece di un'ufficializzazione a livello di compatibilità di un testo che ha 4 anni di vita che ha riflessi importanti anche a livello legislativo.
Per fare un esempio, basti citare il fatto che le autorità di alcuni stati richiedono in modo esplicito la conformità agli standard ISO/IEC per l'adozione di linee guida dedicate alla produzione di contenuti accessibili per individui con disabilità di tipo fisico, intellettuale e psichico. Il tutto nel quadro di un'apposita risoluzione dell'ONU.
A questo punto, l'augurio è che il risultato conseguito rappresenti un incoraggiamento per un'adozione diffusa delle WCAG 2.0, che è poi niente di più di cià che ci si attenderebbe in seguito al riconoscimento di uno standard da parte di soggetti in grado di recepirne l'importanza.
Per cui, il conseguente lavoro di adeguamento (dove e quando necessario) dovrebbe ora svolgersi su tre fronti:
- implementazione dei software di supporto;
- adozione omogenea delle linee guida da parte degli sviluppatori;
- modifica delle normative in materia quando non armoniche con il WCAG 2.0.
Un progetto destinato a coinvolgere numerose realtà che di rado agiscono con un adeguato livello di coordinamento dando luogo a tentativi di standardizzazione che finiscono spesso per dimostrare i loro limiti.