Nella pagina di Om Malik di cui ho parlato a proposito di Google Spreadsheet non ho potuto fare a meno di notare il banner che riporto in fondo al post. Non ho potuto fare a meno di rilevare istintivamente il contrasto tra le parole 'Market', 'Business' e l'immagine della signora, tanto più vicina all'idea della zia Maria o della Wilma De Angelis che all'archetipo della donna sempre on the edge, cool e magari always on in genere associato a questi ambiti. Ovviamente è tutta colpa mia, vittima come sono di ovvietà istintive, banali e di luoghi comuni triti e ritriti.
Non che la signora non possa essere un'esperta, ci mancherebbe. E anzi, mi verrebbe da dire 'aria fresca' se penso a certi luoghi comuni, anche fotografici, a cui ci siamo assuefatti dopo anni di abuso di una certa immagine del business man (o della business woman) in carriera collegata ai concetti di 'marketing', 'corporate' e chi più ne ha più ne metta (credo che tutti abbiate presente quello che intendo, e poi basta fare un giro sui siti di stock photos o su Google per verificare).
D'altro canto, anche in Italia, qualche tempo fa, è circolato lo spot di un prodotto per l'igiene orale che vedeva come protagonista una posatissima signora di 43 anni, molto rassicurante nel tono di voce, nei modi e nell'abbigliamento, borghese come l'arredamento della casa. A un certo punto compariva la scritta "Laura Piattella: web designer". Quattro parole che per certi versi demoliscono l'idea di una professione che nella mente di taluni potrebbe essere associata a tipi un po' intellettuali, un po' artisti (ovviamente scapigliati) :) L'immagine del creativo, insomma, con annessi e connessi in fatto di look.
Tornando allo spunto di partenza, ho una curiosità : è tanto difficile nella comunicazione aziendale e in ambito business rinunciare a gessato, cravatta e occhialini da figo? Ispirano davvero più fiducia della signora Anita Campbell?