Il team di developer del progetto KDE ha rilasciato una nuova stable release della collezione di librerie che anima tale ambiente grafico. KDE Frameworks 5.93 introduce alcune interessanti novità che migliorano l'user experience. In questa build sono infatti state introdotte più di ottanta set di librerie Qt pensate per fornire nuove feature al desktop environment. Una delle innovazioni più di rilievo presenti in questa versione è il supporto alla funzionalità di multi-cursor su Kate, il text editor di riferimento di KDE. Adesso gli utenti potranno creare ed utilizzare senza problemi il sistema di multi-cursor per modificare documento e file di vario genere.
I coder di KDE hanno implementato una serie di scorciatoie da tastiera per rendere utilizzabile tale feature. Ad esempio con la shortcut ALT+Click si può creare un nuovo cursor mentre con ALT+CTRL+su/giù è possibile passare da una selezione all'altra. Oppure se è in corso un selezione di più linee di testo si può eseguire il cambio di cursor con ALT+SHIFT+I.
Questa release migliora anche il supporto per le applicazioni QtQuick, un framework per lo sviluppo di applicativi ideato sempre dal team Qt. Ora l'aspetto di questi software appare notevolmente più integrato con il resto dell'ambiente grafico ed è stata anche migliorata la visualizzazione delle app sui display HiDPI, ovvero quei modelli di monitor ad alta densità di pixel.
Sono state introdotte delle innovazioni anche per quanto concerne la gestione dei programmi scritti con il toolkit GTK. Infatti il team di sviluppatori ha scelto di adottare alcuni degli standard FreeDesktop, un progetto volto all'interoperabilità e alla condivisione di tecnologie tra i desktop environment open source, riguardanti la gestione dei file aperti di recente. Dunque un programma GTK aperto all'interno di KDE ora avrà accesso alla cronologia di documenti aperti dall'utente nelle ultime ore.
Novità anche per Dolphin, il file manager di riferimento di KDE. Ora la parte della GUI (Graphical User Interface) che mostra lo spazio occupato sul disco è stata resa sempre visibile, in modo tale da permettere all'utente di visualizzare costantemente la propria disponibilità di storage sull'SSD.