Secondo una recente rilevazione svolta dai ricercatori di Gartner ben il 61% dei lavoratori del settore IT a livello mondiale avrebbe intenzione di abbandonare il proprio attuale posto di lavoro per trovare una collocazione più consona alle proprie aspirazioni.
Chi rimane e chi vorrebbe cambiare lavoro
Meno di un terzo degli intervistati sembrerebbe quindi essere soddisfatto della posizione raggiunta ad oggi e dell'azienda in cui è impiegato.
Da questo punto di vista potrebbe aver avuto una certa importanza il biennio caratterizzato dall'emergenza pandemica, passato il quale un buon numero di dipendenti hanno fatto ritorno negli uffici dopo diversi mesi passati in Smart Working, senza gli oneri imposti dagli impegni in presenza tra cui ad esempio la frequentazione obbligata di colleghi e dirigenti.
A voler mantenere l'attuale occupazione sarebbero in particolare le persone di età compresa tra i 50 e i 70 anni che rappresentano una quota rilevante della forza lavoro nelle società occidentali.
Di parere diverso gli appartenenti alla fascia di età tra i 19 e i 29 anni tra i quali soltanto il 16% del campione avrebbe affermato di non essere intenzionato a cambiare occupazione.
I dipendenti più "fedeli" ai propri datori di lavoro sarebbero gli Europei con il 40%, seguirebbero gli Statunitensi con un ben più contenuto 28% che sarebbe in ogni caso superiore ai 18 punti percentuali degli Australiani.
Il "calciomercato" dei professionisti IT
Stando a quanto dichiarato dai portavoce di Gartner le dinamiche del mercato del lavoro nel comparto IT sarebbero per molti aspetti simili a quelle che governano lo scambio dei talenti calcistici tra i club.
La azienda starebbero infatti cercando dipendenti esperti in gestione del Cloud, agile development e data science e, soprattutto quando si parla di veri e propri colossi come Amazon, Google e Meta, sarebbero disposte a pagare retribuzioni elevatissime per assumerli. Un po' come accade con i grandi campioni del Calcio.
Le realtà meno strutturate, cioè quelle che non possono competere con le Big Company sul piano della RAL (Retribuzione Annua Lorda), starebbero cercando di trattenere i propri impiegati facendo leva su altri benefici, come per esempio una maggiore flessibilità negli orari di lavoro.
Ben il 65% dei dipendenti avrebbe infatti confessato che proprio questo fattore avrebbe una grande importanza nelle decisioni che portano a conservare la propria occupazione o a cercarne un'altra.