Secondo una recente inchiesta condotta dal prestigioso quotidiano newyorkese The Wall Street Journal mancherebbero ormai soltanto pochi mesi prima che gli indirizzi IP basati sul protocollo IPv4 (Internet Protocol version 4) vengano esauriti; a dire il vero non è la prima volta che viene lanciato un "allarme" del genere, di questa problematica si cominciò a discutere già alla fine del secolo scorso, ma da allora ad oggi le cose sono profondamente cambiate.
L'IPv4 lavora sulla base di un intervallo che va dalle 4 alle 12 cifre corrispondenti ad altrettanti valori numerici interi e dallo zero, prevede una dimensione di 32 bit e permette di formulare fino ad un massimo di 4.3 miliardi di combinazioni; tale quantità poteva apparire sufficiente agli albori della diffusione di massa della Rete, ma attualmente, tra Pc, terminali server, dispositivi mobili come smartphone e tablet, soluzioni per l'Internet delle Cose, Cloud Computing e tecnologie indossabili il numero di device connessi a Internet sarebbe cresciuto a dismisura.
Il protocollo IPv4 per l'indirizzamento in notazione decimale puntata risalirebbe agli anni '80, ma verso la fine dei '90 vi fu chi cominciò a porsi il problema di un eventuale esaurimento delle scorte di indirizzi; ecco quindi che nel 1998 venne approvato l'IPv6 (l'IPv5 è invece associato ad un protocollo sperimentale denominato Internet Stream Protocol), una soluzione in grado di riservare 128 bit per gli indirizzi e di garantire ben 340 undecillioni di combinazioni (340 seguito da 36 zeri).
Ora, secondo i più recenti calcoli effettuati, il numero di indirizzi IP basati sull'IPv4 sarebbe diminuito talmente tanto nel corso degli ultimi anni che il solo Nord America disporrebbe di non più di 3.4 milioni di combinazioni, non abbastanza per superare l'estate; l'esigenza di un passaggio all'IPv6 si farebbe quindi sempre più pressante, quindi molte aziende che fino ad oggi sono rimaste strettamente legate all'IPv4 saranno obbligate ad effettuare gli investimenti richiesti dal supporto hardware necessario.
Via GizModo