Intel Corporation è una società multinazionale e tecnologica americana con sede a Santa Clara, in California. È il più grande produttore di chip al mondo per fatturato ed è lo sviluppatore della serie x86, i processori presenti nella maggior parte dei personal computer. Nell'ultimo periodo, la società ha affrontato alcune difficoltà che l'hanno vista vittima di un'accusa molto pesante: scopriamo insieme cosa è successo.
Un importante tribunale dell'Unione Europea ha annullato una sanzione antitrust dal valore complessivo di 1,06 miliardi di euro, che era stata attribuita al produttore di chip statunitense nel 2009.
La multa è stata inflitta dalla Commissione Europea, il braccio esecutivo dell'UE. Il motivo imputato ad Intel è semplice: la società è stata accusata di cattiva concorrenza, nel tentativo di voler monopolizzare il mercato. La commissione aveva affermato che Intel aveva abusato della sua posizione dominante sul mercato mondiale dei processori “x86 2” tra il 2002 e il 2007, attuando una strategia volta ad escludere i concorrenti dal mercato.
La sentenza del Tribunale ha dato ragione ad Intel
Ma il Tribunale costituente della Corte di giustizia dell'Unione europea ha respinto l'ammenda mercoledì, affermando che la commissione non ha condotto un'analisi economica adeguata.
"L'analisi della Commissione è incompleta e non consente di stabilire con il livello giuridico richiesto che gli sconti in questione fossero idonei ad avere, o suscettibili di avere, effetti anticoncorrenziali", ha affermato il Tribunale in un comunicato stampa pubblicato sul suo sito web.
Nel 2014 il Tribunale ha confermato la sentenza della Commissione del 2009. Tuttavia, nel 2017 la Corte di giustizia dell'UE, la più alta corte europea, ha chiesto di riesaminare il ricorso di Intel. Un portavoce di Intel ha detto alla CNBC che la società sta attualmente rivedendo la decisione. "Forniremo ulteriori commenti quando avremo completato la nostra revisione iniziale", hanno affermato.