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Il futuro di PHP secondo Andi Gutmans

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Andi Gutmans, CEO e cofondatore di Zend nonché uno degli sviluppatori che ha maggiormente contribuito all'implementazione di PHP e del suo engine, ha recentemente rilasciato un'intervista in cui ha parlato del noto linguaggio per lo scripting server side e del futuro di quest'ultimo in un mercato caratterizzato da una richiesta crescente di soluzioni correlate all'ecosistema mobile e alla distribuzione di software, piattaforme e servizi tramite il Cloud.

A tal proposito Gutmans ha voluto sottolineare che attualmente PHP dovrebbe essere utilizzato da circa il 40% dei siti Web in fase di produzione, contestualmente tale linguaggio verrebbe scelto sempre più spesso come strumento per l'incremento della produttività, non di rado come alternativa a Java e .NET, e per la semplificazione dei processi che portano al deploy delle applicazioni. Ciò sarebbe dovuto anche all'introduzione di tools appositamente dedicati al continuous deployment come per esempio Composer per la gestione delle dipendenze.

Parlando dell'atteso PHP 6 e della promessa integrazione nativa di Unicode, il dirigente di Zend ha ammesso che nonostante UTF sia ormai divenuto uno standard per l'internazionalizzazione PHP si sarebbe dimostrato lento nell'adattarsi a tale condizione; in parte tale mancanza sarebbe stata colmata grazie ad apposite libreria per il transcoding, che avrebbero permesso di utilizzare più diffusamente PHP in Oriente e non solo, ma per quanto riguarda il supporto nativo vi sarebbero ancora limiti dovuti al decremento delle prestazioni e all'utilizzo delle memoria.

Riguardo al progetto Facebook HHVM, Gutmans non lo avrebbe criticato dal punto di vista tecnico, ma ha ipotizzato un possibile pericolo legato alla frammentazione che potrebbe derivare dal non avere più PHP.net come riferimento per le references; inoltre egli sarebbe scettico riguardo al fatto che la compilazione just-in-time possa rappresentare una soluzione universalmente valida, vi sarebbero infatti numerosi casi in cui non solo il futuro PHP Next Generation ma anche PHP 5.6 (ancora in attesa di una stabile) si sarebbero dimostrati più performanti rispetto a HHVM.

Sempre a suo parere, soluzioni come Symfony e Zend Framework non dovrebbero essere considerate in contrapposizione tra loro, infatti, da tale ottica non deriverebbe alcun beneficio per PHP; quest'ultimo invece dovrebbe proporsi come una soluzione in grado di offrire più strumenti per lo sviluppo anche all'interno di un contesto Cloud.

Via Blog Zend

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