"Questo è l´anno di Linux" è stata la frase che ha perseguitato migliaia di utenti GNU/Linux nel corso dell´ultimo decennio. Doveva essere un moto di passione e orgoglio della comunità Open ma si è subito trasformato in un boomerang trasformandosi in una barzelletta con cui viene sbeffeggiato il limitato impatto di mercato di GNU/Linux nelle statistiche Web (che ricordiamo si aggira dall´1% al 1.8%).
Troppe sono state le occasioni mancate e le delusioni degli ultimi. Tante le novità che avrebbero dovuto smuovere definitivamente i numeri a favore di Linux ma che, per molteplici motivi, si sono risolte solo in sterili discussioni autoreferenziali. Così è successo che l´utente Linux, quasi inconsciamente, ha ingoiato e nascosto l´idea di un "anno di Linux" e ha finito per non parlane più.
Peccato che nel frattempo l´anno di Linux sia arrivato veramente e sia anche passato. Come accade per ogni grande cambiamento, nessuno se ne è praticamente accorto e anche chi aveva qualche sospetto taceva per timore di rimanere nuovamente scottato. Ora che l´anno si è concluso possiamo dirlo: il 2012 è stato l´anno di Linux.
Il primo dato a favore di questa tesi è la notizia che per la prima volta dal 1985 la quota di mercato dei sistemi Microsoft è scesa sotto il 50%, scavalcata da iOS e Android. La statistica, prodotta da Goldman Sachs, considera nel suo insieme tutti i dispositivi end-user ovvero PC, laptop ma anche tablet e smartphone. Un dato importante che mette fine a 27 anni di dominio assoluto di mercato da parte di Microsoft e Intel, e lo fa velocemente: Microsoft passa dal 95% del 2005 al 35% del 2012. Un calo dovuto ovviamente al boom dei dispositivi mobili e alla conseguente esplosione di Android.
Anche se il boom mobile è stato indubbiamente causato da Apple ormai appare chiaro che Android ha già colmato il divario e, soprattutto nel settore smartphone, passato da inseguitore ad inseguito. La svolta per i Tablet c´è stata proprio nel 2012, con il lancio del Nexus 7, il tablet da 7 pollici che vende più di 1 milione di pezzi al mese e che ha costretto Apple a produrre l´iPad Mini.
A questo dobbiamo anche aggiungere il Chromebook, il laptop full-web basato su Linux che, sebbene in Italia per motivi di connettività non abbia mai preso piede, in altri paesi ha raggiunto una certa notorietà e andato sold-out nella versione da 249$.
Ma se Linux se la passa bene anche GNU/Linux ha passato un grande 2012. In quest´ultimo anno abbiamo visto crescere l´interesse di grandi software house nel portare su Linux i loro prodotti come, ad esempio, l´editor video professionale Lightworks, l´edito REAPER Audio e il pluri-premiato programma di scrittura creativa Scrivener).
A sorpresa però il settore che ha dato più soddisfazione è stato quello del gaming, da sempre bestia nera del pinguino. Con l´impegno di iniziative come gli Indie Humble Bundle e l´arrivo di Steam per Linux, ad oggi sono disponibili più di 132 titoli nativi, molti dei quali sono senza alcun dubbio successi commerciali.
Se a tutto questo aggiungiamo il successo di prodotti come il Raspberry PI e l´incontrastato dominio sui server appare difficile dubitare che il 2012 sia stato uno degli anni più importanti per Linux. Certo, c´è ancora tanto da fare e quell´1% e spicci sul mercato desktop è ancora un dato pesante (anche se sempre meno significativo) ma per ora godiamoci i successi. Ci aspetta un ottimo 2013 su cui lavorare.