Come osserva Peter Bright su Arstechnica, con Internet Explorer 10 la Casa di Redmond avrebbe effettuato un importante passo avanti per la creazione di un browser più performante e più aderente agli standard Web rispetto al passato; dei miglioramenti che riguarderebbero anche la release per Windows Phone. Un risultato conseguito però in ritardo rispetto ad una concorrenza che ha deciso di puntare sul rapido avvicendarsi degli aggiornamenti.
Ora, il fattore tempo potrebbe giocare un ruolo fondamentale (e negativo) per l'ultimo rilascio del browser Microsoft, esso infatti cercherebbe di proporsi come soluzione alternativa in un mercato come quello della navigazione mobile ormai dominato da applicazioni basate sull'engine WebKit; gli sviluppatori avrebbero come riferimento quest'ultimo per lo sviluppo di Web applications ed effettuerebbero i loro test sulla base di esso e del suo supporto per il rendering.
Internet Explorer 10 starebbe quindi correndo il rischio peggiore per un'applicazione la cui realizzazione è costata un lungo periodo di sviluppo, ingenti sforzi in sede di implementazione e notevoli investimenti economici, quello di passare inosservato, praticamente ignorato perché relativo ad un market share troppo limitato per essere considerato appetibile.
Per anni gli sviluppatori hanno dovuto fare i conti con diverse versioni di Internet Explorer più o meno datate, più o meno in grado di supportare CSS prima e HTML5 poi, nonché nettamente meno standard compliant rispetto a Firefox, Chrome e Opera. Ora perché essi dovrebbero concentrare la propria attenzione su un'applicazione che fa riferimento ad una quota di mercato residua?
Tale situazione nasconderebbe però un'ulteriore insidia, cioè il ripetersi con WebKit di quello che fino a poco tempo fa era un fenomeno tipico del desktop browsing, le soluzioni basate su questo engine starebbero infatti creando per il mobile uno standard di fatto dovuto ad un predominio di carattere prevalentemente commerciale.
Internet Explorer 6 è stato a lungo un punto di riferimento obbligato per i test di compatibilità , un'incombenza che molti sviluppatori avrebbero voluto ma non hanno potuto evitare per una semplice questione di market share; ora, a livello tecnico, non è naturalmente possibile assimilare IE6 ai più avanzati browser basati su WebKit, rimangono però le questioni inerenti la compatibilità , soprattutto in considerazione delle proprietà che solo questi ultimi supportano.
L'augurio è che non si debba passare da una condizione in cui il lavoro degli sviluppatori era reso più arduo da browser scarsamente aderenti agli standard (vedi le release più datate di IE) ad un'altra in cui gli standard sono dettati unicamente dai vendor; in quest'ultimo caso, l'occasione creatasi con il mobile di liberarsi dal predominio di un'unica applicazione andrebbe definitivamente perduta.
Fonte: Arstechnica