L'ICANN scatena una discussione mondiale con la recente proposta di permettere la registrazione di domini liberi. Cosa si intende per "liberi" Semplicemente significa che il TLD, cioè l'estensione di un nome di dominio, non è più vincolato a quelle già esistenti, ma sarà possibile registrare qualunque nome, di qualunque lunghezza. In pratica sarà possibile avere nomi di dominio con estensione .apple o .linux e così via.
Le critiche e i corollari a questa proposta sono evidentemente numerosi. Per esempio ci si chiede come l'ICANN si comporterà con marchi ed eventuali dispute? Il problema è tuttora aperto con i nomi di dominio. In Italia è famoso il caso di armani.it: lo stilista contro il piccolo imprenditore. Come sia andata è un problema che non riguarda questo articolo. Circa queste dispute l'ICANN assicura che verranno attuate severe procedure di controllo sulle richieste che mano a mano arriveranno.
Un primo ostacolo a eventuali operazioni di cybersquatting potrebbe poi essere l'elevato prezzo richiesto per un dominio libero: oltre 100.000 dollari. Il che poi apre un altro problema di etica: l'ICANN vuole speculare sui domini liberi? La tassa appare infatti oltre modo esagerata e probabilmente fuori portata della maggiore parte delle piccole e medie aziende.
E ancora, i domini liberi potrebbero alimentare il fenomeno delle truffe online. Sarà possibile registrare microsoft.comm? O poste.itt? E quali sono i parametri di valutazione per ritenere una richiesta valida o meno?