Se pensate che Apple occupi il primo posto tra i peggiori incubi di Microsoft, sbagliate di grosso. E neanche il secondo, a dire il vero: solo il terzo, dopo il fenomeno della pirateria e Linux. A dichiararlo è addirittura Steve Ballmer, il famigerato e controverso CEO della Casa di Redmond.
Che la pirateria rappresenti un serio pericolo per Microsoft, a dire il vero, lascia più di qualche dubbio, se dobbiamo ascoltare le opinioni di chi pensa che una "moderata" quantità di software pirata abbia giovato alla diffusione di Windows e soprattutto di Office tra i sistemi desktop.
Più interessante, almeno per noi amanti del FOSS, la seconda posizione dedicata a Linux. Se le statistiche di Market Share assegnano a Linux una percentuale risicatissima, addirittura sotto il punto percentuale, secondo le indagini di Microsoft, Linux risulterebbe addirittura il secondo classificato dopo Windows, e ne rappresenterebbe quindi il più importante competitor.
Secondo Ballmer, sia Linux sia Mac OS avrebbero incrementato in maniera consistente le loro quote di mercato. È vero, si tratta pur sempre di percentuali modeste, ma, rapportate ad un mercato di 300 milioni di computer venduti nel 2008, persino gli "zero-virgola" possono fare una grossa differenza. E questo è un punto tremendamente importante per Microsoft, considerati i proventi che le arrivano con le licenze di Windows, Office e Works vendute in bundle con i nuovi PC (fenomeno anche noto come "Microsoft Tax").
Se a questo aggiungete che Apple fa molto bene sul mercato USA ma fatica ad imporsi altrove, e se considerate la contingenza della drammatica crisi economica che sta colpendo l´economia mondiale, allora il software piratato, e a maggior ragione Linux, forniscono un prodotto di qualità ad un prezzo imbattibile.
Sempre a dar retta alle statistiche di Market share, a novembre Windows è sceso per la prima volta sotto il 90% di penetrazione sul mercato, sull´onda di un calo lento e costante che dura ormai da un pezzo. Sarà un caso?