Gli sviluppatori della Cloud Application Platform Heroku hanno recentemente integrato il supporto nativo per HHVM (HipHop Virtual Machine) nella propria infrastruttura, quest'ultimo è un progetto ormai noto implementato da Facebook per la realizzazione di una macchina virtuale concepita per l'esecuzione di applicazioni basate su PHP e Hack tramite un approccio basato sulla compilazione just-in-time.
Le ragioni di questa scelta andrebbero ricercate innanzitutto nelle caratteristiche di HHVM che dovrebbe garantire un livello di prestazioni superiori rispetto ad un ambiente PHP standard con cache opcode APC, a questo proposito i test effettuati nei laboratori di Menlo Park avrebbero evidenziato performances fino a 9 volte più elevate nella gestione delle richieste e una riduzione fino a 5 volte nel consumo della memoria disponibile (versione di riferimento per il confronto: PHP 5.2).
A quanto già detto, si aggiungerebbero i risultati ottenuti grazie all'evoluzione di HHVM e agli sforzi effettuati per migliorare la compatibilità della Virtual Machine con librerie particolarmente diffuse tra cui il framework Laravel, Composer per la gestione delle dipendenze, Guzzle per operare con HTTP/1.1, Monolog per il logging con PHP e React per la creazione di interfacce utente.
Per la piattaforma Cloud il passaggio dall'utilizzo standard di PHP all'impiego di HHVM non dovrebbe rivelarsi particolarmente traumatico in fase di produzione, questo grazie alla disponibilità di un Heroku Buildpack per le applicazioni PHP, che sfrutta il già citato Composer, e ai benefici che la soluzione di Facebook dovrebbe apportare nell'utilizzo combinato con Heroku XL per il supporto di Apps interessate da alti livelli di traffico.
Infine, HHVM in Heroku dovrebbe promuovere l'utilizzo di Hack, linguaggio di programmazione che è anch'esso un prodotto del Sito in Blue, un'alternativa a PHP nata dall'esigenza di associare i vantaggi delle soluzioni statically typed (C, Java..) con quelli dei linguaggi dynamically typed (PHP, Perl.).
Via Heroku
