Non c´è un comunicato ufficiale, ma da ora è possibile scaricare l´immagine di Haiku con il suffisso "alpha" dal sito ufficiale del progetto.
Per chi non lo sapesse, Haiku è la reincarnazione Open Source di BeOS, un sistema operativo desktop che, negli anni ´90, offriva già alcune delle caratteristiche che solo più tardi sarebbero comparse nei concorrenti: forte orientamento alla multimedialità, multithreading spinto pensato per sfruttare più processori, file system journaled.
BeOS ha rischiato di essere il sistema operativo dei Mac, ma poi alla Apple tornò Steve Jobs e portò con sé il suo NeXTSTEP da cui poi è nato Mac OS X. Purtroppo le alterne vicende legali di BeOS l´hanno fatto incagliare nel grande porto dei software defunti e così è nato Haiku, per dargli nuova vita e non disperdere il patrimonio di applicazioni esistenti e potenziali.
Haiku, infatti, è compatibile sia a livello binario che sorgente con BeOS, permettendo così di eseguire i programmi che giravano sul vecchio sistema. In 7 anni, dal 2001 ad oggi, gli sviluppatori hanno lavorato in maniera certosina per ricostruire BeOS, senza poterne usare il codice.
Per chi volesse provarlo, Haiku è disponibile come macchina virtuale per VMware e come immagine raw da copiare su un hard disk di test. Pare che riesca a girare anche su hardware relativamente moderno, anche se non ci si può ancora aspettare grande compatibilità.
Haiku ha anche una piccola comunità italiana che segue il progetto.