È abbastanza comune ritenere che l'ICT sia un universo dall'elevato impatto energetico: alla mente salgono le immagini di grandi data center, dotati di migliaia di server, accesi 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno. Eppure il carbon footprint - ovvero l'impatto di questo settore in termini di emissioni di anidride carbonica - pare sia decisamente inferiore rispetto a quanto si possa pensare. È quanto svela Ericsson in un recente studio.
Non si può dire che l'idea dell'Information Technology come un settore avido di energia non abbia fatto presa sull'opinione pubblica. Basti pensare come, nell'estate del 2018, diverse testate abbiano rilanciato una notizia allarmante: il download e lo streaming di 5 miliardi di copie di "Despacito”, il tormentone musicale dell'anno, avrebbero causato il consumo di energia pari a quello che paesi come Chad, Somalia, Sierra Leone e molti altri richiederebbero per 12 mesi consecutivi.
Ericsson ha quindi voluto indagare sulla questione, scoprendo come la realtà dei fatti sia ben diversa da quella raccontata. Nell'ultimo report Consumer and IndustryLab, infatti, si scopre come il download di 5 miliardi di brani su altrettanti smartphone richieda 0.005 TWh, includendo anche il consumo dei data center e delle reti. Il consumo medio annuale delle nazioni citate, registrato nel 2017, è invece di 1 TWh.
Questo non vuol dire, però, che l'ICT debba ignorare uno slancio a un'impronta ambientale più ridotta, così come sottolinea Pernilla Bergmark, Master Researcher per Ericsson:
Nonostante questo report dimostri come il vostro footprint digitale sia più basso rispetto a quanto inizialmente pensato, non bisogna adagiarsi sugli allori. Ericsson è stata una guida nel dimostrare come la tecnologia digitale possa tagliare a metà le emissioni di anidride carbonica entro il 2030. Siamo tra le prime compagnie ad aver fissato degli obiettivi scientifici per evitare l'aumento delle temperature di 1.5 gradi.
In linea generale, l'ICT copre l'1.4% di tutte le emissioni globali e le aziende di settore ricorrono a fonti rinnovabili per l'80%. Ancora, le emissioni per singola persone di un volo di andata e ritorno sopra l'Atlantico equivalgono a ben 50 anni di uso continuativo di uno smartphone.