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Google: l'Extension Manifest V3 renderà Chrome più sicuro

Google difende il Chrome Extension Manifest V3 e la scelta di rimuovere l’opzione di blocking dalla webRequest API.
Google: l'Extension Manifest V3 renderà Chrome più sicuro
Google difende il Chrome Extension Manifest V3 e la scelta di rimuovere l’opzione di blocking dalla webRequest API.
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In questi giorni in Rete si è discusso diffusamente del controverso Chrome Extension Manifest V3. I team Opera, Brave e Vivaldi hanno infatti riacceso gli animi, respingendo nettamente tale versione del documento che dovrebbe entrare a regime a gennaio 2020. .

Il Chrome Extension Manifest V3 è molto criticato perché va a rimuovere l’opzione di blocking dalla webRequest API, imponendo agli sviluppatori di utilizzare al suo posto la funzione di declarativeNetRequest.

Tale API viene solitamente sfruttata dai vari tool di ad-block per "ispezionare" le richieste degli script contenuti nelle pagine Internet, cosi da bloccare l'advertising.

La community di sviluppatori indipendenti ha quindi iniziato a sospettare che questa scelta sia stata dettata dall'arrivo del nuovo sistema di ad-block integrato di Chrome.

I Developer del browser hanno però negato tale ipotesi, sostenendo che la rimozione del supporto alla webRequest API deriverebbe da ragioni di sicurezza. Per il team di Chrome la webRequest API esporrebbe gli utenti a diversi problemi per quanto riguarda la tutela della privacy.

I plugin che usano questa interfaccia potrebbero sfruttare le funzionalità di ispezione del contenuto delle pagine Web per spiare le abitudini degli utenti e raccogliere dati su di essi in modo illecito. C'è dunque la possibilità, secondo Google, che gli add-on di ad-block possano abusare della webRequest API.

L'azienda di Mountain View vorrebbe quindi evitare tali situazioni ed ecco spiegato il motivo della modifica presente nel Chrome Extension Manifest V3. Simeon Vincent del Chrome Extensions team ha infatti dichiarato in un articolo sul blog ufficiale dell'azienda:

Il nostro obbiettivo non è azzoppare gli add-on di ad-block. Tale cambiamento è stato pensato per dare agli sviluppatori una modo più sicuro e performante per creare i propri plugin

Il taglio del supporto alla webRequest API riguarderà solo le estensioni usate dagli utenti consumer. Le aziende che ne faranno richiesta potranno continuare a sfruttare le funzionalità offerte dall'interfaccia.

In ambito business infatti non è raro sviluppare plugin basati su tale API, in alcuni casi si tratta di una vera e propria dipendenza obbligatoria. Se Google non avesse considerato questa eccezione avrebbe costretto migliaia di aziende a riscrivere da zero i propri plugin per Chrome.

Via Blog Chromium

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