Sin dai primi anni 2000, la quasi totalità del web è stata basata sull'uso del Document Object Model (DOM) per strutturare le pagine, e di conseguenza per visualizzarne il contenuto. L'adozione di questo approccio in maniera sostanzialmente uniforme, ha "democratizzato" le possibilità di personalizzazione e integrazione dei vari siti web, generando una sorta di "standardizzazione" del web, e consentendo a chiunque conosca il funzionamento di tale paradigma di sviluppare i propri plugin secondo le proprie necessità.
Questo discorso è stato fin qui applicato anche alla suite di software di Google, che include anche Google Docs. In un recente post, tuttavia, il colosso di Mountain View ha comunicato l'intenzione di introdurre alcuni cambiamenti significativi alla modalità di rendering dei contenuti da parte di questa web application.
Google Docs: cosa cambierà?
Il summenzionato post recita quanto segue:
We’re updating the way Google Docs renders documents. Over the course of the next several months, we’ll be migrating the underlying technical implementation of Docs from the current HTML-based rendering approach to a canvas-based approach to improve performance and improve consistency in how content appears across different platforms.
Traducendo, mentre il contenuto dei documenti è attualmente strutturato sfruttando il DOM, l'intenzione di Google è quella di basare l'intera visualizzazione sui canvas di HTML5. Sempre secondo Google, questo tipo di aggiornamento non avrà alcun impatto negativo sull'utente finale, mentre potrebbe influire significativamente su alcune estensioni di Chrome.
Proprio in merito a quest'ultima considerazione, il post di Google sembrerebbe minimizzare i problemi che questo nuovo approccio potrebbe comportare, nonostante sembrerebbe evidente a tutti che una tale scelta è pressoché sconvolgente per chi si è occupato, finora, di sviluppare estensioni o plugin in grado di interagire con Google Docs, e magari aumentarne il set di funzionalità.
Sempre nello stesso post, Google ha reso disponibile un esempio di documento generato con questo nuovo approccio, in cui è possibile rendersi conto delle differenze derivanti dall'approccio basato sui canvas, confrontandone il contenuto (ad esempio mediante gli strumenti di sviluppo offerti dai vari browser) con un documento generato secondo l'approccio tradizionale.
Cosa comporta questa scelta?
Come si può intuire, la scelta drastica e inaspettata di Google ha già suscitato molte critiche, che hanno a che fare principalmente con la ridotta accessibilità e minore apertura del software rispetto all'approccio usato finora. Ciò ridurrà la disponibilità di moltissime estensioni a cui vari utenti si affidano tutt'oggi, e la possibilità di ripristinarle sarà legata necessariamente ad un periodo di transizione che non tutti gli sviluppatori potranno permettersi di accettare.
Va anche detto che Google suggerisce l'utilizzo del proprio framework per lo sviluppo di add-on per Google Docs, che dovrebbe in qualche modo rendere trasparente lo sviluppo di nuovi plugin rispetto a questo cambiamento. Inoltre, sempre secondo Google, i motivi principali di questa scelta sono in realtà legati alle migliori performance di rendering che tale approccio dovrebbe offrire.
Difficilmente potremo aspettarci un qualche passo indietro; è verosimile, semmai, che tutti gli sviluppatori si adeguino alla nuova scelta. Non ci resta che sperare che i benefici superino davvero i potenziali rischi fin qui accennati.