Pur sbandierando che la versione finale di Android sarà totalmente open source, Google ha ultimamente adottato una politica che non può propriamente definirsi aperta. Infatti le ultime versioni dello SDK sono state distribuite in maniera esclusiva ai finalisti del concorso Android Developer Challenge.
Come se non bastasse, i finalisti della competizione hanno anche dovuto firmare un accordo di non-disclosure, impegnandosi a non rivelare nulla riguardanti le nuove versioni a loro dedicate.
L´accaduto è saltato fuori per un errore svolto da un impiegato di Google, Davi McLaughlin, che invece di annunciare il rilascio della nuova versione (la build 84853, per la cronaca) solamente ai diretti interessati, ha inviato il messaggio su una mailing list pubblica. Com´era prevedibile la cosa ha suscitato enormi polemiche.
Infatti oltre a infrangere il sogno "open" della telefonia targata Mountain View, il comportamento di Google ha discriminato quegli sviluppatori fuori dal concorso che non ricevono aggiornamenti dello SDK fin da Febbraio.
L´accordo di non-disclosure e la limitazione degli aggiornamenti a una ristretta cerchia mal si adattano alla filosofia open source. Secondo voi c´è da fidarsi o ci ritroveremo davanti una nuova Apple?