Google potrebbe presto doversi trovare a versare nelle casse di PriceRunner, azienda svedese che offre un servizio di comparazione prezzi, la bellezza di 2,1 miliardi di dollari, dopo essere stata trascinata in tribunale presso la Patent and Market Court di Stoccolma per continuare ad avere una posizione dominante nelle ricerche in Europa.
Google VS PriceRunner: scontro a colpi di shopping online
Si, il termine "continuare" è coretto, perché già a novembre del 2021 il "colosso di Mountain View" era stato accusato di dare priorità a Google Shopping rispetto alle soluzioni della concorrenza, andando in tal modo a creare un monopolio sui consumatori, e la Corte di giustizia UE gli aveva servito una multa da 2,4 miliari di euro.
Ora PriceRunner sostiene che "big G" non abbia fatto nulla per conformarsi alle accuse mosse in precedenza e anzi gli utenti continuando ad essere dirottati da altri servizi di acquisto verso le risorse di Google e molto spesso si tratta di offerte meno convenienti rispetto a quelle proposte da terzi.
Al riguardo, Mikael Lindahl, il CEO di PriceRunner, ha dichiarato quanto segue.
Dopo una preparazione lunga e ponderata, abbiamo citato in giudizio Google per quasi 2,1 miliardi di Euro. Stiamo cercando un risarcimento per il danno che Google ci ha causato nel corso di molti anni, ma vediamo anche questa causa come una lotta per i consumatori che hanno sofferto enormemente per la violazione delle leggi sulla concorrenza da parte di Google negli ultimi quattordici anni e ancora oggi.
Lindahl ha altresì specificato che si tratta di una questione di sopravvivenza per molte aziende europee, in special modo quelle di piccole e medie dimensioni. Per lui e per i suoi colleghi è una lotta contro il dominio di una sola entità. Il CEO ha altresì specifico che se la situazione dovesse restare invariata, allora le piccole realtà si troverebbero costrette ad abbandonare la scena.