GNOME sembra stia arrivando ad un punto di svolta piuttosto critico: e non c´è solo lo scarso apprezzamento di molti utenti nei confronti GNOME 3 e GNOME Shell - il "rimpianto" GNOME 2.3x a cui si è cercato di rimediare con il progetto Mate Desktop, e Cinnamon come fork di GNOME Shell realizzato da Clement Lefebvre e il team di Linux Mint sono gli esempi più indicativi - a dare un primo colpo di grazia.
Anche l´interesse da parte degli stessi sviluppatori sembra inizi a scemare, nonostante nel corso della conferenza europea dedicata a GNOME, ovvero il GUADEC, si parli addirittura di GNOME 4.0 e GNOME OS per il 2014. Uno dei developer della libreria GTK+ Benjamin Otte, in un suo post segnalato da Slashdot, ce ne dà conferma riassumendo in alcuni punti le evidenti mancanze, tra i quali anche la totale assenza di obiettivi, che starebbero portando un progetto ormai storico sull´orlo del baratro.
Il problema più grande del non avere obiettivi è che non si può misurare se stessi. Nessuno può dire se GNOME 3 sia migliore o peggiore di GNOME 2. Non c´è una metrica riconosciuta. Tutto ciò porta anche frustrazione da diverse parti.
Le cause sarebbero inoltre da collegare a diversi accadimenti: l´uscita di scena di due developer chiave quali Emmanuele Bassi e Vincent Untz, così come la carenza di personale (Otte è l´unico a continuare lo sviluppo a tempo pieno per GTK+) ad eccezione del contributo di Red Hat.
Un altro problema sta anche nel poco, o quasi nullo, interesse da parte di progetti importanti quali Mozilla, LibreOffice e Gimp nel portare le loro applicazioni in GTK+3 (toolkit alla base di GNOME), senza contare che alcune distribuzioni tendono ad includere alternative alla Shell, come appunto Unity (sebbene sia un caso ridotto alla sola Ubuntu) o Cinnamon.