Geary ha un problema - un grosso problema: la campagna di crowdfunding sulle nuove feature che è stata fatta partire è quasi arrivata alla conclusione, ed il traguardo per far partire effettivamente il finanziamento è lontano 40.000 dollari. Notevole. Questo significa che oltre alle poche feature, nonostante la molta fiducia nel progetto, l´appeal che suscita effettivamente è poco. E a cascata, abbiamo solo 30.000$ a fronte dei 70.000 richiesti, minimi.
C´è però una buona notizia: Bytemark, un´azienda che fa essenzialmente hosting, ha diffuso un appello, dove vengono messi a fuoco dei punti fondamentali sul perché queste nuove feature sono importanti e sul perché ogni compagnia che veramente tiene alla sua libertà e all´open source dovrebbe supportare lo sviluppo:
Il web hosting rimane solito, ma abbiamo tutti perso clienti negli ultimi 10 anni verso piattaforme email proprietarie, e l´abbiamo collettivamente accettato passivamente. Soluzioni email basate esclusivamente su software libero sono viste in secondo piano rispetto a GMail, Exchange e altri sistemi verticali dove non è possibile aggiungere valore attraverso la nostra expertise, o dare agli utenti la scelta di dove essere hostati.
Devo ammettere che le parole di Matthew Bloch mi hanno toccato. Per quanto io sia un utilizzatore compulsivo di GMail, la questione sollevata è sicuramente fondamentale: forse dovremmo metterci tutti una mano sulla coscienza. O forse, come dice Bloch stesso, tutte le aziende (soprattutto quelle grandi) che forniscono web expertise dovrebbero ricordarsi come sono giunte fino a quel punto, e sganciare un po´ di moneta, per continuare ad essere tutti almeno un po´ padroni del nostro destino.