Una delle necessità più comuni di chi si occupa di simulazioni di processi fisici e biologici è la potenza di calcolo. Non è raro, infatti, che i modelli utilizzati siano estremamente complessi, arrivando a richiedere centinaia di processori in grado di effettuare calcoli indipendenti e in parallelo.
Per risolvere questo tipo di problemi, nel 2000 è stata rilasciata Folding@home (anche nota come FAH o F@h), una piattaforma che permette proprio di simulare e studiare fenomeni complessi, grazie alla possibilità di eseguire codice in maniera distribuita. FAH permette infatti di sfruttare la potenza di calcolo inutilizzata offerta da PC di proprietà di volontari che hanno scelto di eseguire un apposito software sul proprio computer.
Le applicazioni di FAH sono state molteplici negli anni, e di recente questa piattaforma ha portato ad un nuovo importante risultato.
Come funziona FAH?
Il principio di funzionamento di FAH è (almeno concettualmente) semplice. Chiunque voglia partecipare, offrendo alla scienza la potenza di calcolo inutilizzata, può iniziare subito scaricando il software dall'apposita pagina di FAH (è disponibile per Windows, MacOS o Linux), installandolo ed eseguendolo. Una volta in esecuzione, questo software si interfaccerà con un server centrale, che si limiterà ad inviare del codice da eseguire in background sul computer.
Questo approccio può sembrare limitato, dal momento che i tempi di trasferimento (e quindi di esecuzione) possono sembrare significativi per arrivare ad una computazione efficiente. Tuttavia, grazie alla vasta adesione a tale piattaforma, e alla conseguente ampia potenza di calcolo resa disponibile, il risultato si rivela spesso più che soddisfacente.
Com'è stato usato FAH contro il COVID-19?
Di recente, un gruppo di ricercatori ha utilizzato proprio FAH con lo scopo di analizzare una proteina del virus SARS-CoV-2, responsabile della pandemia di COVID-19 a cui ci siamo tutti forzatamente abituati. I risultati hanno permesso di eseguire un modello computazionale di estrema complessità, arrivando a fornire dati che potrebbero rivelarsi particolarmente significativi per lo sviluppo di nuovi farmaci.
Una storia che ha dell'incredibile. 5 milioni di persone hanno "collegato" il loro PC creando il più grande supercomputer nella terra che ha permesso di analizzare una proteina di SARS-CoV-2, fornendo dati che potrebbero essere cruciali per mettere a punto vaccini e antivirali https://t.co/doZxEVyZSw
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) May 24, 2021
I risultati di questa ricerca (pubblicati su Nature Chemistry, rivista scientifica di rilievo internazionale) sono stati ottenuti grazie alla collaborazione di oltre un milione di utenti, ognuno dei quali ha fornito gratuitamente la propria potenza di calcolo.
Non si tratta del primo caso in cui FAH permette di arrivare a risultati così importanti (e con ogni probabilità non sarà neanche l'ultimo). Chi volesse approfondire la materia, sia per scoprire altri progetti in cui FAH ha trovato applicazione, sia per apprendere meglio come funziona questa piattaforma (e la comunità che vi ruota intorno), può fare riferimento al sito ufficiale del progetto.