L´arrivo di Firefox 5, pur rispettando le promesse di Mozilla, ha acceso diverse polemiche sia sul versante delle funzionalità introdotte, sia su quello del supporto alle vecchie versioni del browser.
Anche accettando il ridotto numero di novità che compongono il changelog di Firefox 5, infatti, molti utenti e esponenti della comunità si stanno interrogando sull´utilità della nuova numerazione dei rilasci e soprattutto sulla decisione di ridurre la durata del supporto di sicurezza per le vecchie versioni del browser.
Con Firefox 3.5 ormai fuori supporto, le versioni 3.6 e 5 sono le uniche attualmente supportate: l´arrivo di quest´ultima, infatti, ha automaticamente terminato il supporto a Firefox 4; entro qualche settimana, inoltre, anche Firefox 3.6 verrà ufficialmente abbandonato.
Se le conseguenze sulla compatibilità estensioni possono essere mitigate dall´adozione delle API stabili di Mozilla e dall´utilizzo dell´Addon SDK, le implicazioni in ambito aziendale si prospettano tragiche: ben poche aziende (soprattutto quelle con un elevato numero di dipendenti) possono permettersi aggiornamenti di questo genere ogni sedici settimane.
A complicare la situazione ci ha pensato Asa Dotzler, Product Manager di Firefox:
Un minuto speso per rendere felice un utente dell´ambito enterprise può essere impiegato in maniera migliore dedicandosi agli utenti normali. Preferisco che Mozilla impieghi le sue ridotte risorse per dedicarsi ai semplici utenti piuttosto che impegnarsi nei confronti di persone già coperte da supporti enterprise.
L´unica soluzione che potrebbe accontentare entrambi i fronti potrebbe essere rappresentata dall´introduzione, parallela al nuovo ciclo di sviluppo, di una versione long term support di Firefox con meccanismi simili a quelli adottati da Ubuntu e da Linux.
Voi da che parte state? Credete che applicazioni Web scritte seguendo gli standard più diffusi non abbiano nulla da temere da aggiornamenti frequenti o pensate che la corsa al numero di versione non porti da nessuna parte?