In questi giorni Microsoft ha rilasciato un aggiornamento per Windows XP SP2 e SP3 che include il supporto al nuovo filesystem exFAT. Questo nuovo filesystem, inizialmente introdotto solo in Windows Embedded CE 6.0, è sotto certi aspetti l´evoluzione del già noto FAT32.
Le migliorie apportate sono diverse, tra cui: supporto a "file di dimensioni più grandi" (fino a 16 Exabyte), supporto a cartelle con più di 1000 file, supporto al "Transaction-Safe FAT File System". Oltre a questo, poi, l´innovazione più importante è il supporto ai dispositivi di memorizzazione di tipo flash dei sistemi mobile, per cui il filesystem è stato inizialmente pensato.
Nel mondo Linux, come accade in occasione dei rilasci Microsoft di questo tipo, il passo da compiere è quello di supportare le nuove funzionalità a livello Kernel. A giudicare dalle mail che stanno circolando in questi giorni nella mailing list del kernel Linux sembra che si sia già al lavoro per supportare il filesystem exFAT.
Le specifiche tecniche del filesystem exFAT al pari di quelle NTFS non sono state fornite da Microsoft. Pertanto il lavoro di integrazione di questo nuovo filesystem necessita di una attività di "reverse engineering". Uno sviluppatore del Kernel partendo da una analisi di un disco formattato exFAT sembra sia riuscito ad implementare già una serie di patch per il kernel Linux. Queste patch consentono al momento solo un accesso in lettura ai filesystem exFAT, ma l´attività sta proseguendo con l´obiettivo di avere un supporto pieno al più presto possibile.
Il supporto al nuovo filesystem Microsoft si rende necessario per consentire a Linux di convivere su di uno stesso PC con un sistema Windows. Oltre a questo però bisogna anche dire che il kernel Linux ad oggi ha già dei filesystem che sono una più che valida alternativa ad exFAT; si parla ovviamente di Ext4, Tux3, e Btrfs.