Qualche giorno fa abbiamo potuto vedere, dopo una lunga attesa il rilascio di Fedora 19. La nuova versione della distro di Red Hat ha portato con sé tantissime novità, tutte molto interessanti. Io però dopo aver visto la prova su strada di Fedora 19, ed essendo un fan degli ambienti minimali ho voluto provare la spin di Fedora 19 con LXDE.
A primo impatto non mi ci sono ritrovato. Sono abituato a Lubuntu 13.04, che nonostante sia sempre una spin di Ubuntu con LXDE ha apportato alcune personalizzazioni che nonostante non stravolgano l´esperienza utente, fanno la differenza. Qua troviamo una versione pulita di LXDE, senza alcuna personalizzazione né alcun tipo di tweak. Il primo impatto è buono: chi è abituato a utilizzare ambienti minimali si troverà a suo agio. Molto bello il wallpaper.
Appena sufficiente la dotazione software seppur minimalista: oltre ai software classici per la personalizzazione del desktop LXDE e del desktop stesso troviamo Mozilla Firefox come browser web (decisamente inadatto vista la sua non-leggerezza), Pidgin come software per la messaggistica istantanea, Sylpheed per la gestione delle email, Transmission come client torrent, Abiword, Gnumeric e Osmo per la suite d´ufficio anche se a colpirmi è la presenza di Yum Extender, un tool per la gestione degli aggiornamenti della distribuzione.
Ho potuto apprezzare di Fedora 19 LXDE la sua fluidità e la gestione energetica, sulla mia eMachine, la durata della batteria si è attestata sulle due ore e mezza contro le due di Lubuntu. Mi ha fatto storcere il naso la mancanza di personalizzazioni dell´ambiente desktop per migliorare l´esperienza utente. Se siete appassionati di Fedora e cercate un ambiente minimalista, Fedora 19 LXDE fa per voi.
