Mancano ormai poche settimane al rilascio ufficiale di Fedora 17 "Beefy Miracle", la nota distro sponsorizzata da Red Hat, ma si sta già discutendo di due importanti novità pronte a fare il loro probabile ingresso in quella che sarà Fedora 18, prevista per novembre. Entrambe sono state proposte da Lennart Poettering, e riguardano essenzialmente il lato sistema.
La prima riguarda systemd: è previsto infatti il merge dei sorgenti con udev, il demone che si occupa di creare dinamicamente i nodi dei dispositivi contenuti in /dev. Per gli sviluppatori delle distribuzioni che tarderanno il passaggio a systemd - o che decideranno di restare con il vecchio sistema di boot - specifica Poettering nel suo messaggio in mailing list, sarà ancora possibile ottenere i sorgenti di udev dallo stesso pacchetto di systemd. Sebbene non si sia parlato specificamente di Fedora, potrebbe comunque rivelarsi la prima distribuzione ad adottare questo nuovo sistema.
La seconda invece riguarda tmpfs: si tratta di un filesystem che monta le partizioni non su memoria fisica, ma su memoria volatile (la RAM, per intenderci). L´idea, approvata di recente dallo Steering Committee di Fedora, consiste nel montare la directory /tmp proprio con questo filesystem, e con l´obiettivo di aumentare le prestazioni e di ridurre l´I/O su disco, permettendo di prolungare la vita delle nuove unità SSD.
Questa funzionalità è già stata da diverse distribuzioni UNIX come Solaris (già dal 1994), e mentre Archlinux nella sua wiki raccomanda questo passaggio ai suoi utenti, la conversione potrebbe avvenire tra breve tempo anche per Debian e Ubuntu.