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Fedora 16 e GNOME 3.2: prova su strada

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Come abbiamo scritto questa mattina, è stata rilasciata oggi la nuova stable release di Fedora, distribuzione desktop-oriented sviluppata dalla comunità in seno a Red Hat. Abbiamo così deciso di darle una chance per una breve prova su strada, e vedere come si comportava appena installata.

Fedora 16, nome in codice Verne, utilizzata con l´ambiente desktop di cui viene fornita in maniera predefinita, ossia GNOME 3.2.1, il quale si presenta in maniera nettamente più coesa rispetto a come viene fornito dalle distribuzioni concorrenti. Ciò dipende anche molto probabilmente dal fatto che c´è una sinergia particolare tra Fedora e il progetto GNOME, che fa si che venga fornita dalla distro i cui sviluppatori essenzialmente sono più o meno gli stessi del desktop environment, una user experience vicinissima a quella pensata direttamente dagli UX designer in fase di progettazione.

Non è possibile quindi parlare ancora di GNOME OS, ma se ci fosse una distribuzione da eleggere come qualcosa di vicino a questa idea, questa sarebbe sicuramente Fedora: GNOME viene infatti fornito in maniera assolutamente priva di patch e brand, e anche sotto il cofano, l´iniziata migrazione a SystemD come auspicato dai developer dell´ambiente desktop fa presagire cose interessanti.

Dal lato dell´interfaccia utente, personalmente trovo i font di GNOME non solo un po´ esageratamente grassocci (non sono un fan di Cantarell, sarò franco), ma anche di dimensioni non commisurate alle esigenze di un utente dotato ancora di entrambi gli occhi funzionanti: per la mia esperienza d´uso ho quindi abbassato tramite GNOME Tweak Tool la dimensione dei font ad una grandezza più umana. Qualche piccolo impuntamento inoltre, è stato riscontrato nell´uso del doppio monitor, che mette leggermente in crisi Mutter, il gestore di finestre, a risoluzioni particolarmente elevate e con determinate schede video.

Di positivo invece, oltre le cose già dette, c´è stato un boot veramente rapido, oltre che una reattività generale di GNOME Shell migliorata nettamente rispetto a quanto avessi già provato su altre distribuzioni (in particolare, Arch Linux e Ubuntu).

Insomma, tante novità rispetto a Fedora che ha introdotto nuovi pezzi di innovazione come SystemD e Linux 3.1 sotto il cofano, e rispetto al versante GNOME che prosegue la sua strada di interfaccia poco personalizzata e improntata sulla concentrazione dell´utente riguardo i contenuti.

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