Dopo un po´ di tempeste per quello che riguarda la data delle principali milestone del progetto, è stata finalmente rilasciata Fedora 16, nome in codice Verne: come di consueto, con questa release la distribuzione occupa ancora una volta unn ruolo di avanguardia nel panorama open source, essendo una delle prime (se non la prima) ad aver avviato la coversione in maniera predefinita del tradizionale sistema di init SysV in SystemD.
La filosofia bleeding edge di Fedora quindi si fa sentire, dettando l´inclusione in questa release di GNOME 3.2, uscito da poco, e di KDE 4.7.3 nella spin dotata dell´ambiente basato sulle librerie QT. Dalla parte dell´infrastruttura server troviamo invece l´ultima versione di OpenStack, al quale recentemente è migrata anche Canonical. Ulteriori cambiamenti possono essere trovati nella lista delle nuove feature che risiede nella apposita pagina del wiki.
Per aggiornare da Fedora 15, basta dare questi quattro semplici comandi:
rpm --import https://fedoraproject.org/static/A82BA4B7.txt
yum update yum
yum clean all
yum --releasever=16 --disableplugin=presto distro-sync
In questo modo verranno importate le chiavi GPG per Fedora 16, aggiornato Yum, successivamente pulita la cache dei pacchetti, e a questo punto verrà avviato il processo di aggiornamento; processo che, per i meno avvezzi all´uso della consolle, è anche possibile effettuare utilizzando il gestore grafico dei pacchetti.
Per chi invece volesse scaricare le immagini ISO e condurre una nuova installazione, queste sono scaricabili via torrent tramite il server ufficiale. Appena possibile aggiorneremo il post aggiungendo anche il link dei download tradizionali.