Triboo Digitale, e-commerce company del Gruppo Triboo, e la creative factory Independent Ideas hanno annunciato la creazione di una task force incaricata di rendere tutti i negozi di commercio elettronico gestiti da Triboo Digitale accessibili e utilizzabili anche dalle persone affette da disabilità; l'adeguamento degli e-store sarà articolato in due fasi nel quadro delle iniziative di corporate social responsibility delle aziende coinvolte nel progetto.
L'intera procedura verrà condotta in base alle raccomandazioni del W3C (World Wide Web Consortium) in tema di accessibilità, ovvero in conformità con le specifiche fornite attraverso le WCAG 2.0 (Web Content Accessibility Guidelines 2.0) e create dalla WAI (Web Accessibility Initiative) che fa riferimento al consorzio stesso. Triboo Digitale è quindi una delle prime società in Europa ad adeguare i propri e-commerce in base a tali linee guida, sottolineando come rendere accessibili gli e-store a chiunque sia un dovere in ambito enterprise.
Per effettuare un adeguamento completo alle linee guida per la Content Accessibility sono richiesti interventi di restyling che coinvolgono anche la stesura di testi alternativi alle immagini, la creazione di filmati sottotitolati o corredati da una trascrizione testuale e, non ultima, la revisione delle pagine dei siti Web con lo scopo di renderle consultabili tramite gli strumenti di ausilio a ipovedenti e non vedenti durante la navigazione, come per esempio gli screen reader.
Nel corso della prima fase di restyling, cioè quella sulla quale la task forse è già all'opera, verrà perfezionato un adeguamento al livello AA delle WCAG 2.0 dei progetti "lapoelkann.com", "garageitaliacustoms.it", "independentideas.it" e "storeitaliaindependent.com". Lo stesso intervento verrà successivamente proposto a tutti i partner di Triboo Digitale per il commercio elettronico.
Per quanto riguarda la seconda fase, sono invece previsti ulteriori miglioramenti al restyling in seguito ai risultati ottenuti dalle verifiche condotte con la collaborazione degli esperti dell'Istituto dei Ciechi di Milano.
Via Engage